Situazione Sull’Europa centro-orientale si è sviluppata un’acuta saccatura, il cui centro d’azione è collocato sul Mar Bianco.
Come era nelle attese, il flusso freddo si è spinto molto a sud, fino a generare un minimo depressionario sulle regioni tirreniche, che convoglia aria moderatamente fredda ed instabile sul Mediterraneo centrale.
Più ad ovest, l’immancabile spinta dinamica che dall’Atlantico portoghese si erge sino al Mar di Norvegia, collocando un massimo al suolo ad est dell’Islanda (1025 hPa).
È venuta così a crearsi una temporanea configurazione di blocco che nelle prossime ore incoraggerà una discesa fredda verso i Balcani, con parziale coinvolgimento della nostra Penisola, in particolar modo dei settori orientali.
Evoluzione a 72 ore Oggi L’Italia vedrà un tempo moderatamente instabile, per la presenza di una circolazione depressionaria al suolo estesa dall’Europa orientale al bacino centrale del Mediterraneo.
L’ingresso delle prime folate fresche da NE causerà un graduale diminuzione delle temperature, tanto che a fine giornata l’isoterma 0 °C varcherà l’Adriatico, portandosi a ridosso della catena appenninica.
Ma l’aria fredda avrà anche il pregio di determinare un relativo miglioramento sulle regioni del nord e sul medio-alto Tirreno. Più instabile si presenterà invece il tempo del sud e del medio Adriatico, come sempre maggiormente penalizzati in presenza di un tipo di circolazione nord-orientale.
Domani l’allontanamento verso levante della saccatura determinerà un generale miglioramento delle condizioni del tempo, ma si dovrà pagare lo scotto di un raffreddamento in quota abbastanza intenso, anche se di breve durata: nella mattinata infatti, alla quota isobarica di 850 hPa, avremo temperature negative su quasi tutta la penisola, con punte di -4/-5 °C sui crinali alpini orientali e sul medio Adriatico.
Senz’altro sarà un episodio da annotare, anche se la natura temporanea del raffreddamento farà sì che gli effetti non riusciranno a trasferirsi al suolo con adeguata intensità: già nel corso della giornata di venerdì, l’attenuazione del blocco atlantico determinerà infatti la ripresa di una circolazione a componente zonale, con l’arrivo di una corrente relativamente mite sull’Italia, associata ad una debole onda anticiclonica.
Sabato 23 lo spostamento dell’alta pressione verso il Mediterraneo orientale garantirà tempo buono, con valori termici in rialzo, su quasi tutta la penisola; tuttavia sull’Europa occidentale già si scorgeranno i segnali di un nuovo peggioramento: una saccatura si porterà infatti sul Golfo di Biscaglia, determinando l’attivazione di una corrente calda e umida sul nostro paese; le prime deboli piogge faranno la loro comparsa sulle regioni del nord, ad iniziare dal settore occidentale.
Tedenza a 72-168 ore Domenica 24 il progresso dell’onda atlantica verso levante provocherà l’estensione del peggioramento anche al resto del nord. Dal pomeriggio la genesi di una circolazione depressionaria sul Mediterraneo occidentale determinerà la comparsa di nubi e precipitazioni anche sulla fascia tirrenica, mentre l’estremo sud resterà al riparo di un debole promontorio anticiclonico.
Da rilevare l’incremento termico che in questa fase subirà un’accelerazione sulle isole maggiori, per l’intensificazione di una corrente da sud.
Lunedì 25 l’ulteriore avanzamento verso est del cavo depressionario determinerà il definitivo abbattimento dell’onda anticiclonica sull’Italia; al suolo un minimo di bassa pressione (1005 hPa) transiterà a nord delle Alpi, mentre il progresso dell’asse di saccatura verso il Mediterraneo occidentale determinerà l’arrivo delle piogge anche per il sud.
Si tratterà comunque di un transito relativamente veloce e, già dalla serata, potremo assistere alle prime schiarite sulle zone occidentali.
Il miglioramento si consoliderà nel corso delle due giornate successive, quando l’affermazione di un discreto promontorio anticiclonico porterà ovunque tempo buono, con temperature abbastanza elevate, specie all’interno.
Riflessioni di lungo termine e conclusioni Il cammino tortuoso della primavera verso l’affermazione del tempo caldo e stabile ha affrontato ed affronterà, come è giusto che sia, diverse battute d’arresto; una di queste porterà tra oggi e domani una breve parentesi fresca, un’ultima impennata d’orgoglio della stagione passata che, almeno alle latitudini settentrionali, sembra aver ancora qualcosa da dire.
A seguire, il regime di stabilità impresso da una più mite corrente atlantica verrà corrotto quasi subito dal transito di un’onda perturbata che sarà in grado di apportare nuovi contributi piovosi, talora abbondanti.
Nel lungo termine la tendenza sembra favorire una ripresa del campo anticiclonico sull’area mediterranea, con una sempre più frequente presenza di caldi flussi di matrice africana. L’equazione del tempo a lunga scadenza sembra però aperta a molteplici soluzioni: da una parte, come detto, l’influenza calda e stabilizzante di masse d’aria subtropicali; dall’altra una vivace attività depressionaria sul vicino Atlantico, che, pur ostacolata a progredire verso levante, potrebbe ancora avere la forza di inviare contributi piovosi verso l’area mediterranea.
Un trend quindi che si consolida nei giorni a venire, e che probabilmente vedrà ancora a lungo l’alternanza fra brevi periodi caldi ed intermezzi perturbati.