Si è concluso il secondo mese dell’inverno, quello in cui normalmente si raggiunge il massimo del freddo al Nord Italia, mentre al Sud il periodo più freddo è traslato avanti di qualche settimana.
Ma anche quest’anno, come sovente è successo negli anni recenti, il mese di gennaio non ha offerto, soprattutto al Nord Italia, grandi eventi freddi. Un po’ diverso il discorso al Centro-Sud, dove tra due fasi molto miti a inizio e fine mise, si è inserita una notevole irruzione fredda con nevicate fin sulle coste.
La temperatura media del mese è stata nel complesso superiore alla norma, ma non come in altre occasioni del recente passato. L’anomalia si limita a circa 1,5°C, pur se la fase mitissima avuta attorno al 10 del mese, ha portato le temperature mensili più alte dal 2007.
Il mese è stato solo lievemente più caldo di quello dell’anno scorso e notevolmente meno rispetto al gennaio 2014.
L’ultimo gennaio in Italia con temperature sotto media è stato quello del 2010.
Negli ultimi dieci anni questo gennaio si situa al 4° posto tra i più caldi, preceduto oltre che dal 2007 (1°) e dal 2014 (2°), anche dal 2008 e precedendo di poco il 2015.
Per quanto riguarda il continente europeo, il mese è stato molto freddo a nord-est, tra Scandinavia, area baltica e Russia nord-occidentale, e molto mite tra Penisola Iberica e Francia.
È stato un mese più caldo del normale e anche piuttosto secco. Le nevicate più abbondanti in montagna si sono verificate in Valle d’Aosta, mentre a quote basse al Centro-Sud Italia, specialmente sul lato adriatico.
Febbraio sembra che proporrà delle novità dal lato precipitativo, col ritorno delle perturbazioni atlantiche che potranno portare finalmente neve copiosa sulle Alpi.