FENOMENALI CONTRASTI TERMICI – Attualmente l’Europa è spaccata su due fronti: la parte settentrionale è alle prese con un flusso gelido d’estrazione artico-russa, mentre sul comparto mediterraneo domina un flusso ben più mite e perturbato. La zona di contatto fra le due distinte masse d’aria è individuabile dal Meteosat individuando quella striscia nuvolosa che si protende su gran parte della Mitteleuropa verso Belgio, Olanda, nord della Francia e Canale della Manica: su queste zone non mancano precipitazioni, a prevalente carattere nevoso anche a quote bassissime. Queste correnti fredde sono richiamate a fare un moto retrogrado (antizonale) da una vasta depressione con perno principale centrato sul Golfo di Biscaglia. Tutta quest’area depressionaria, alimentata da aria così rigida, si va approfondendo e nel suo graduale spostamento verso est si andrà a collocare progressivamente sul cuore del Mediterraneo.
DIFFUSA INSTABILITA’ SULL’ITALIA – In Italia affluisce aria più temperata ed umida occidentale, che determina un clima ancora spiccatamente primaverile: sui versanti adriatici e sul Meridione, laddove riescono a mantenersi parziali schiarite, le temperature riescono ancora agevolmente a raggiungere valori prossimi ai 20 gradi. L’influenza della depressione atlantica citata pocanzi è tuttavia sempre più attiva, con instabilità particolarmente significativa su parte del Centro-Nord e sulla Sardegna: il contrasto fra l’aria relativamente fredda in quota e quella più mite ed umida nei bassi strati favorisce l’innesco di celle temporalesche a macchia di leopardo, più vivaci in queste ore più calde soprattutto sulle zone interne ed a ridosso dei rilievi. L’attuale ondata temporalesca aveva interessato nel week-end la Penisola Iberica e parte della Francia, a conferma di come il tempo inizi a mostrare i mutevoli aspetti primaverili.