L’inverno 2005/2006 per diverse regioni della Russia occidentale è stato caratterizzato da un lungo periodo di freddo eccezionale. Rammento il gran freddo moscovita che costrinse le autorità cittadine alla chiusura di uffici e scuole.
Tuttavia, anche da quelle parti, i cambiamenti del clima si fanno sentire, e seppur non si possa avere certezza su come potrà essere l’inverno, si profila il replicarsi di quelle situazioni ideali per lunghi periodi caratterizzati dal freddo intenso.
Per luogo comune si afferma che Mosca è una città molto fredda, ed in effetti la capitale del più grande stato del Pianeta vede in media le prime nevicate in ottobre ed il disgelo ad aprile. Mosca è la città più fredda d’Europa, portone d’accesso dei più rigidi inverni del Vecchio Continente.
Nell’osservazione della situazione atmosferica di queste settimane e del trend per i prossimi 15/20 giorni, osserviamo l’affermarsi di condizioni di blocco della circolazione atmosferica occidentale sull’Europa che avvantaggerà intensissimi scambi di masse d’aria secondo i meridiani.
Ma ciò che è peggio, è che talune configurazioni della circolazione tendono a ripresentarsi con elevata frequenza ed a persistere per molte settimane, generando forti anomalie climatiche che amplificano i cambiamenti del Clima maturando un aumento degli eventi estremi.
Evento estremo è stato il grande freddo che interessò a gennaio 2006 la Russia occidentale, ed in seguito l’est europeo. Estreme furono le nevicate che si ebbero nel sud della Norvegia, con Oslo che sperimentò numerose tormente.
Ma non fu un inverno glaciale su tutta Europa, altroché: piste di neve chiuse sino a tutto gennaio nei Grampiani in Scozia. Mitezza da record nell’Atlantico del nord.
Estremo fu il freddo con la neve che giunsero sino ad Atene, dove ormai tutti gli anni si realizzano eventi nevosi con similitudini con il nostro 1985.
Caldo, freddo, una miscela che comporta una maggiore variabilità climatica del passato, con una conseguente intensificazione dei fenomeni atmosferici estremi.
A livello Planetario si sono avuti numerosi eventi di freddo o caldo estremo, siccità o piogge eccessive.
Inverno 2006/2007: quest’autunno il freddo russo si presenta già intenso, ma da ciò non si può fare una previsione per un intero semestre, però si possono azzardare delle ipotesi.
Abbiamo veduto nelle ultime stagioni il rinnovarsi ed il persistere di configurazioni di blocco, una condizione ormai tipica specie d’Estate e d’Inverno.
Ne conseguono scambi di masse d’aria secondo i meridiani e quindi due tipologie di anomalie climatiche, una molto fredda ed una molto calda. Nei prossimi giorni si potrebbe avere molto freddo sulla Russia europea ed una vampata caldissima ad est degli Urali, terra di gelo per eccellenza.
Nel frattempo il freddo siberiano tenderà a crescere per conseguenze stagionali, ad avanzare verso occidente. Un’egemonia che sarà maggiore se saranno assenti le forti correnti atlantiche.
C’è da sapere che freddo siberiano, ogni inverno si estende su vastissime aree, per noi europei è un qualcosa di impensabile per dimensione ed intensità. Trasforma l’ambiente, gela il terreno, il vapore acqueo generato dal respiro si congela all’istante e cade al suolo come polvere di ghiaccio.
Negli scenari veduti gli altri anni, e che anche questo potrebbero ripetersi, il freddo russo è avanzato verso occidente portando molte giornate di grande gelo ai confini tra Europa ed Asia, ed una influenza marginale anche nell’Est del Continente.
Non è stato un freddo come invernate da record, in quanto è mancato il collegamento diretto con basse pressioni mediterranee così attive da chiamare l’aria fredda verso sud ovest.
Potevano esserci eventi da record anche sull’Europa dal clima temperato e mite, ma non ci sono stati, ma con tali configurazioni ci potrebbero anche essere. Poteva succedere una replica del freddo evento del gennaio 1985, ma non si è avuto.
Per concludere, potrebbe realizzarsi un periodo, difficilmente un intero inverno, di grande freddo nella Russia europea, quale conseguenza del fenomeno dell’estremizzazione climatica, sempre che non intervengano fattori diversi, come basse pressioni profondissime sul Mare del Nord, con conseguenti richiami di aria caldissima sulle pianure russe d’Europa.
Insomma, tutto può succedere: potrebbe fare freddo ed anche molto, ma anche caldo anomalo. Sono scenari da ritener validi, che andranno valutati passo, passo per elaborare previsioni meteo sul medio e lungo termine.