L’evoluzione generale
L’elemento saliente odierno è rappresentato chiaramente dalla suddivisione del Vortice Polare in due minimi distinti: uno in prossimità delle coste canadesi, l’altro in allungamento sull’Europa Settentrionale. Tra le due figure troverà terreno fertile l’alta delle Azzorre, pronta a stringere la mano al corrispettivo termico groenlandese, in un connubio che troverebbe aiuto prezioso nell’allungamento verso Sud della porzione polare canadese.
V’è da dire che stavolta l’anticiclone oceanico potrebbe rimanere sbilanciato verso le coste occidentali europee, determinando in tal modo l’approfondimento di un nuovo cavo d’onda in direzione del Mediterraneo. Nel frattempo si assisterebbe ad un progressivo raffreddamento della zona Scandinava e della Russia europea, utile al rafforzamento verso Est dell’anticiclone Russo.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
È chiaro che, se le prospettive non dovessero mutare nel corso dei giorni, per buona parte dell’Europa Centrale non si profilerebbe nessun miglioramento deciso dopo che, dalla fine del mese di novembre, si susseguono senza soluzioni di continuità depressioni e maltempo. Un’evoluzione che, come detto, favorirebbe il raffreddamento delle zone dove il freddo è utile per la creazione di un serbatoio dal quale attingere per le condizioni invernali in seno al Mediterraneo.
Pare inoltre che la disposizione leggermente più orientale dell’alta pressione delle Azzorre, possa favorire un miglioramento sul lato occidentale del Continente, sede, in questo periodo, di severe depressioni associate all’attività più o meno viva del Vortice Polare. Per le nostre regioni non vi sarebbero sostanziali modificazioni ad un tipo di configurazione che si protrae da circa due settimane.
È vero che gli effetti potrebbero risultare assai diversi, me è altrettanto vero che le figure bariche protagoniste resterebbero le stesse anche se con movimenti leggermente differenti ma quel tanto che basta affinché il campo termico possa subire sostanziali modifiche. Se oggi dobbiamo fare i conti con correnti mediamente occidentali o Sud occidentali, attorno al giro di boa mensile ci potremmo ritrovare a dover fare i conti con un tipo di circolazione di tipo settentrionale.
Addirittura si potrebbe profilare un primo avvento di correnti chiaramente continentali, seguite successivamente sa una massiccia irruzione di aria Artico-Marittima. Conseguenza pertanto facilmente immaginabili, con il nostro stivale che si troverebbe stretto nella morsa del maltempo e del freddo, con nuove possibili nevicate anche a quote basse.
In conclusione
Crediamo, e lo ribadiamo, che l’evoluzione assuma giorno dopo giorno percentuali di riuscita crescenti, a dimostrazione che i modelli di previsione, pur risentendo del cambio di stagione e quindi della transizionalità del periodo, riescono a leggere con sufficiente attendibilità le tendenze a lungo termine.