Prima giornata di marzo e debutto ufficiale della primavera meteorologica: eppure le condizioni meteo hanno fatto di tutto per far apparire lo scenario ancora marcatamente invernale. Una giostra perturbata, colma d’aria fredda in quota, continua a danzare sulle nostre regioni, senza trovare il minimo sbocco verso levante. La causa di questa situazione di stallo va ricercata nel ponte anticiclonico euro-atlantico che ha di fatto isolato sul Mediterraneo Centrale la profonda area ciclonica, ben lontana ancora dalla transizione verso la cosiddetta fase di colmamento.
Il mulinello perturbato sul cuore del Mediterraneo, presentando aria così fredda in quota al suo interno, possiede tanta energia da mettere in gioco, che sta puntualmente sfogando sulle nostre regioni italiane. Aria più mite è stata pescata dalle latitudini nord-africane e fatta risalire, tramite venti sciroccali, in direzione dello Ionio e dell’Adriatico Meridionale. Ne è conseguita una linea perturbata molto attiva, a carattere temporalesco, con temporali che hanno colpito le zone ioniche e la ritornante occlusa verso le regioni centrali adriatiche, colpite da piogge copiose.
Non solo il richiamo mite, ma anche il prelievo freddo da nord/est, attraverso la Porta della Bora, con Trieste che ha subito l’ira del vento capace di toccare raffiche ad oltre 150 km/h. Un contributo d’aria ancor più fredda si appresta ad essere attratto verso il Nord Italia, rafforzando il contesto invernale e rifornendo di ulteriore carburante il sistema perturbato. Freddo e neve, seppure in genere solo in montagna, non mancano nemmeno su gran parte delle regioni centrali e sulla Sardegna, dove si pone il perno della spirale ciclonica.