L’autunno così anomalo che ci siamo lasciati alle spalle, a causa delle temperature costantemente troppo elevate, ha visto una maggior energia in gioco in atmosfera, con coseguenti temporali fuori stagione dalle caratteristiche estive che si sono abbattuti in modo insolito fino alla fine d’autunno sulla Val Padana, dove in realtà i fulmini dovrebbero essere una rarità in tale periodo, così come in inverno. In sostanza anche la seconda parte della stagione ha visto verificarsi sulle regioni del Nord fenomeni meteorologici temporaleschi più caratteristici dell’inizio d’autunno, se non della tarda estate. Lo abbiamo spesso sottolineato e la conferma giunge direttamente dai numeri registrati dal Sistema italiano di rilevamento fulmini.
L’attività elettrica è stata davvero record in Lombardia: a ottobre, un mese che può riservare ancora qualche episodio elettrico, sono caduti la bellezza di 3133 fulmini, il doppio rispetto all’anno prima. Non meno sorprendenti i dati relevati a novembre, con 515 fulmini (di cui ben 172 in provincia di Bergamo, dove la media da inizio anni 2000 è pari a soli 57 fulmini). Tra le giornate record per il numero di saette figurano il 13 ottobre, il 16 e 17 novembre. Quest’autunno così ricco d’attività elettrica si allinea al trend di tutto l’anno: il 2014 si è confermato l’anno dei record dal 1996, da quando il Sirf ha cominciato ad archiviare i suoi dati. La Lombardia ha sfondato quota 70 mila saette, quasi il doppio dello scorso anno.