VIVACI TEMPORALI – Nel corso del pomeriggio enormi cumulonembi si sono gonfiati in alcune zone alpine e prealpine, in particolare del Nord-Est, ove sono degenerati appunto in veri e propri focolai temporaleschi che hanno poi raggiunto anche le pianure. Un’autentica tempesta di fulmini si è abbattuta in modo diffuso soprattutto sul Friuli Venezia Giulia, con forti rovesci di pioggia in movimento da nord verso sud. La stessa Udine è stata colpita da fulmini e grandine, tanto che è parso d’essere in un classico temporale da pomeriggio-sera di luglio o agosto, tutt’altro che fenomeni tipicamente novembrini. Gran parte della bassa pianura friulana è stata colpita da temporali accompagnati da grandine anche fitta. Nella zona di Codroipo sono caduti ben 17 mm.
CAUSE DELL’INSTABILITA’ FUORI STAGIONE – Isolati temporali si sono sviluppati poi nelle zone della pianura emiliana, a ridosso di Reggio Emilia (sul capoluogo si è avuta anche una leggera grandinata), ma anche in Romagna sul ravennate. L’origine di questi spettacolari e coreografici temporali deriva dal repentino ingresso d’aria fredda in quota (termiche di -30°C all’altezza di 500 hPa nelle Alpi Orientali) annessa ad una saccatura, che ha creato vivaci contrasti rispetto all’aria ben più calda nei bassi strati. Il fatto che quest’entrata fredda sia avvenuta nelle ore centrali del giorno non ha fatto altro che esaltare l’instabilità, che ha assunto caratteristiche decisamente inusuali per questo periodo.