Le condizioni meteo sull’Europa si stanno di colpo rivoluzionando, in quanto ad alte latitudini sta comparendo una perturbazione associata ad aria artica, al posto di quel corridoio d’alta pressione che era presente nei giorni scorsi. L’anticiclone oceanico è infatti arretrato verso ovest, mantenendo tuttavia posizioni molto elevate, così da favorire questa colata d’aria fredda. La parte più avanzata del fronte associato alla discesa artica si appresta a penetrare sulle nazioni centrali europee, ove si verificherà l’aggancio con ciò che resta dell’area ciclonica instabile d’origine iberica, al momento posizionata appena a nord delle Alpi.
La piccola goccia fredda, in prossimità dell’Arco Alpino, ha rinnovato comunque condizioni d’instabilità più accentuata tra la Baviera, l’Austria e la Repubblica Ceca. In queste ore più calde, grazie al contributo del soleggiamento, molti temporali si sono sviluppati su alcune aree carpatico-danubiane, sui Balcani ed in prossimità delle zone interne e montuose della Grecia. L’assenza dell’anticiclone delle Azzorre sul contesto europeo lascia anche le nazioni ad ovest dell’Europa in preda ad una parziale instabilità.
L’avanzata dell’aria fredda sta causando una prima diminuzione delle temperature tra la Svezia e Norvegia, con valori che su quest’ultima hanno stentato a superare i 10 giorni, anche per via delle nubi e delle piogge associate a questa penetrazione perturbata di matrice artica. Fa relativamente fresco anche sulle nazioni occidentali europee fino alla Spagna per una circolazione settentrionale, mentre il caldo continua a mantenersi protagonista di una ristretta parte del sud-est del Continente Europeo, con punte di 35-36 gradi sulla Grecia (34 gradi ad Atene).
L’Italia risente anch’essa del mulinello di bassa pressione che insiste, pur attenuato, appena a nord dell’Arco Alpino. Certamente l’instabilità si è decisamente smorzata rispetto a ieri (con particolare riferimento al Nord Italia), quando il perno del vortice si trovava ancora nei pressi dell’Arco Alpino Occidentale. Gli spifferi instabili, dettati da tale modesta circolazione ciclonica, si sono estesi a parte del Sud Italia, in scorrimento su un corridoio di correnti sud/occidentali, le quali peraltro trasportano anche masse d’aria calde soprattutto la Puglia, la Calabria e la Sicilia. In nottata una scia di temporali si è estesa dal Sud Sardegna verso il Tirreno Centro-Meridionale, mentre in queste ore pomeridiane un po’ d’instabilità temporalesca insiste a ridosso delle coste campane (come chiaramente si può dedurre dallo scenario dell’immagine in basso, relativa a Salerno), interessando per il resto le aree interne fra la Lucania e la Puglia Centro-Settentrionale.