Certo chi avesse scommesso per una ripresa atlantica tra inverno e primavera, avrebbe fatto affari d’oro. S’è passati da una sorta di persistenza Iberico-Marocchina, laddove pareva essersi creata una sorta di depressione semi-permanente, ad un poderoso risveglio oceanico. Non canonico come capitava in passato, con ciclone Islandese a dettare il ritmo delle perturbazioni, bensì con un ramo canadese del Vortice Polare a sfornare perturbazioni in rotta verso Europa Centrale e Mediterraneo.
Il risultato è agli occhi di tutti. Abbiamo avuto un mese di febbraio segnato da precipitazioni localmente abbondanti, specie sulle regioni del Centro Sud. In taluni casi si è superata decisamente la media pluviometrica, in altri casi la si è raggiunta. Soltanto in alcune regioni si permane poco al di sotto. È piovuto anche sulle regioni del Nordest, mentre il Nordovest, sfavorito dalla traiettoria d’ingresso delle perturbazioni, seguita nella profonda crisi idrica che dura oramai da un anno a questa parte.
Un capitolo a parte meriterebbero le temperature. Le ultime news riportano dati a dir poco allarmanti. Prosegue il trend termico al rialzo, con la Penisola al di sopra della media per valori compresi tra 1 e 3 gradi. Stessa rotta seguita da buona parte dell’Europa Centrale, mentre quella orientale addirittura supera la soglia della normalità per valori tra 3 e 5 gradi.
Or bene, giunti al tempo previsto per la giornata odierna, le novità attese sono relativamente poche. Periste un flusso di moderate correnti prevalentemente occidentali, in rotazione da Sudovest al Sud e lungo l’Adriatico. L’immagine satellitare del mattino, specchio della situazione attuale, mostra uno stivale pressoché sgombro da nubi, salvo un corpo nuvoloso tra Sardegna ed Isole Baleari la cui copertura, alta e sottile, è riscontrabile principalmente in mare aperto.
Interessante invece quanto visibile su Europa occidentale e Slovenia. Si può difatti chiaramente identificare un fronte nuvoloso, associato a due distinti minimi barici: uno sulla Penisola Scandinava, are Baltica, l’altro tra Islanda e Groenlandia. A far da barriera l’arco alpino, che determinerà la rottura del fronte stesso in due parti: uno si dirigerà verso la Francia, l’altro su Slovenia e poi Balcani.
I fenomeni saranno pertanto relegati principalmente ai settori esteri alpini, tuttavia, proprio in queste ore, vengono segnalati degli sconfinamenti sull’alto Adige ed il Veneto, con deboli piovaschi fin verso i 1500 m di quota. Sul resto del Paese resiterà comunque l’alta pressione presente sul basso Mediterraneo. Vi potranno essere locali addensamenti al nord e alto Tirreno, così come veloci passaggi nuvolosi al Centro ed al Sud. Ma non sono previste precipitazioni.
Da segnalare, in conclusione, locali banchi di nebbia sul Piemonte, tra cuneese e torinese. Le temperature non subiranno sostanziali variazioni, così che il clima permarrà mite su tutte le regioni.