Freddo o pioggia? Uno o l’altra evoluzione diciamo non dispiacerebbero. Magari entrambe, perché il meteo di ottobre non è stato per nulla corroborante.
Lo scriviamo da tempo:
“si può essere amanti del sole, del cielo azzurro, del clima mite, magari persino del caldo. Ma quando è troppo è troppo. Gli accaniti “caldofili” dovrebbero capire che se si andrà avanti così (senza pioggia), i problemi legati alla carenza d’acqua si moltiplicheranno.”
Per non parlare dell’inquinamento delle grandi città, che ultimamente è cresciuto a livelli stellari. In quest’ultimo caso qualcuno potrebbe obbiettare che la colpa non è certo del clima, ma nostra. Tutto vero, ma una volta preso atto di ciò le condizioni meteo delle ultime settimane non fanno altro che aggravare i rischi per la nostra salute.
Insomma, se si va alla ricerca di un cambiamento concreto c’è da capirlo e da capirci. Novembre, in tal senso, sembra promettere bene tuttavia non illudiamoci. Troppo spesso abbiamo assistito a scenari ipotetici puntualmente disillusi. Dobbiamo tenerne conto e ragione di conseguenza. Vero è che da giorni, è acclarato, le proiezioni meteo climatiche lasciano intendere un vero e proprio ribaltone.
In Europa, in molte aree del Vecchio Continente, piomberà l’inverno. In Italia, beh, a questo punto la cosa più importate è che torni la pioggia. Quella seria, quella costante, quella persistente e speriamo non violenta. Poi se verrà anche il freddo, magari con le prime copiose nevicate in montagna, tanto di guadagnato. Perché la neve, sui rilievi, è la miglior risorsa idrica naturale che possa esistere. Non scordiamocelo.