L’elemento saliente a breve termine.
La vasta circolazione ciclonica in quota presente sul Nord Africa si porterà gradualmente verso il bacino Centro occidentale del Mediterraneo, arrecando un peggioramento del tempo sulle Isole, in particolare sulla Sardegna. Sul resto d’Italia avremo tempo sostanzialmente stabile per alta pressione delle Azzorre distesa lungo i paralleli Centro europei.
L’elemento saliente a medio termine.
Goccia fredda Nord africana che tenderà a stazionare in loco, usufruendo, in prossimità del nuovo weekend, dell’aria più fresca Nord Atlantica in scorrimento lungo il bordo meridionale dell’alta delle Azzorre, in spostamento verso Nord Ovest tra Penisola Iberica ed Isole Britanniche. Moderata instabilità potrebbe quindi interessare buona parte del Centro Sud, con temperature in calo.
L’elemento saliente a lungo termine.
Si evidenzia la presenza di due distinti nuclei del Vortice Polare: quello Canadese, in temporaneo indebolimento, e quello Scandinavo, in progressione verso la Russia Europea. Tra le due figure andrebbe ad inserirsi una rimonta anticiclonica oceanica che piloterebbe aria fredda verso Sud, prevalentemente dai quadranti Nord orientali.
Il trend a lungo termine:
Si và pertanto profilando il primo vero episodio di freddo della stagione invernale. I modelli di previsione sono d’accordo nell’indicare un sensibile calo termico su tutte le nostre regioni per sostenute correnti Nord orientali. Resta da valutare il possibile inserimento di depressione sul Mediterraneo affinchè vi possano essere precipitazioni.
Elementi di incertezza: Attualmente possiamo ritenere assai probabile un deciso raffreddamento, con calo delle temperature al di sotto delle medie stagionali.
Resta da valutare, come sovente capita in simili configurazioni bariche, l’intensità e l’asse del blocco anticiclonico oceanico, dal quale dipenderà inevitabilmente l’intera evoluzione sia in termini di freddo che di precipitazioni.
Fattori di normalità climatica:
Si vive in una fase climatica spesso termicamente sopra media, mentre le precipitazioni si rivelano al di sotto della norma.
Questo primo scorcio di stagione sembra proporre un andamento relativamente differente, nonostante il contesto permanga sempre quello degli scambi meridiani di calore.
Focus: evoluzione sino al 26 dicembre 2006
Il breve termine sarà segnato dalla fase di maltempo sule Isole maggiori, ampiamente descritta nel corso dei vari articoli presentati negli ultimi giorni. Piogge che sulla Sardegna potranno risultare persino di elevata intensità, mentre sul resto del Paese, Sicilia esclusa, avremo ancora condizioni di stabilità con presenza di nebbia e foschie in pianure e valli interne prossime ai rilievi.
Il periodo successivo, identificabile col prossimo weekend fin verso le festività natalizie, potrebbe determinare un peggioramento dalle caratteristiche prettamente invernali. L’alta delle Azzorre andrebbe in spinta dinamica verso le Isole Britanniche, piegando poi verso Nordest. Fredde correnti orientali giungerebbero sull’Italia, dove non si esclude la formazione di un minimo di pressione che proporrebbe precipitazioni sparse su tutto il Centro Sud, nevose a quote collinari. Privilegiate le regioni Adriatiche, mentre il Nord e i settori occidentali del Centro potrebbero risultare in ombra rispetto a tal tipo di correnti. Tuttavia, come detto in precedenza, restano ancora elementi da valutare attentamente.
Evoluzione sino al 31 dicembre 2006
La fase successiva, che ci condurrà verso la fine dell’anno, risentirà imprescindibilmente da quanto finora esposto. Attualmente si può notare un certo compattamento del Vortice Polare in sede canadese, con conseguente schiacciamento dell’alta pressione delle Azzorre lungo i paralleli e ripresa termica sul Mediterraneo. Ipotesi plausibile, ma che verificheremo nei prossimi aggiornamenti.
In conclusione.
Insomma, non si può far altro che dare adito alle ipotesi formulate nel corso dell’editoriale del lunedì, tuttavia è bene non accantonare lo scenario che vorrebbe l’alta delle Azzorre maggiormente invasiva nei confronti delel nostre regioni, col freddo relegato ai Balcani ed al più all’estremo Sud. Probabilità, quest’ultima, attualmente piuttosto bassa.