Il mese di maggio volge al termine e anche quest’anno si è manifestato con episodi di meteo estremo a livello europeo. In molte nazioni del Continente ha prevalso il clima freddo, a tratti quasi invernale, con neve giunta fino a quote estremamente basse.
La neve tardiva sta diventando ormai un’abitudine, dopo quanto visto anche l’anno scorso. Maggio 2020 ha visto quindi eccezionali anomalie fredde, soprattutto sul comparto settentrionale e centro-orientale europeo. L’Italia è rimasta ai margini rispetto al freddo, ma anzi ha risentito di ondate di calore.
Adesso, in quest’ultima parte del mese, le condizioni meteo mostreranno ancora flussi freschi, senza alcun inizio di estate precoce. Andando a ritroso nel passato, va detto che non sono così rari i ritorni improvvisi di freddo e neve a maggio.
A parte quanto accaduto l’anno scorso, davvero eccezionale e paragonabile al maggio 1957, risale solo a pochi anni fa un’irruzione fredda molto intensa realizzatasi nella terza decade di maggio, con massimi effetti tra il 23 e il 25 maggio 2013.
Quella di 7 anni fa è stata una delle ondate di freddo fra le più tardive mai avvenute negli ultimi decenni, che ha colpito principalmente il Nord e parte del Centro Italia. E sempre nel fine maggio 2013, persino fra il 30 ed il 31 maggio, la neve cadde a quote insolitamente basse.
L’aspetto meteorologico più eclatante fu costituito sicuramente dalle nevicate fuori stagione che interessarono le aree alpine e persino l’Appennino Settentrionale, con la neve che arrivò a cadere fino a quote a tratti inferiori ai 1000 metri.
Non solo l’aria fredda in quota, ma anche l’incisività della perturbazione, attraverso precipitazioni intense, avevano favorito questo drastico abbassamento del livello delle nevicate su livelli anomali per il periodo, riportando scenari da pieno inverno del tutto eccezionali per il periodo.