La possente area anticiclonica di blocco sulla Groenlandia era uno degli aspetti che avevamo messo in grande evidenza nella previsione sul futuro inverno. I motivi di quest’insistenza dell’anticiclone lassù derivano dalle acque più calde della norma che circondano le coste meridionali della Groenlandia e, in questa fase, si è venuto a realizzare quella struttura eretta lungo i meridiani dal Medio Atlantico.
Quando l’alta pressione s’espande così verso nord, fino alle latitudini groenlandesi, aria fredda discende sul lato opposto verso il Vecchio Continente. Questo è ciò che sta accadendo ormai da alcuni giorni e, finché il blocco non verrà disfatto, il canale di correnti artiche non si chiuderà facilmente. Il fatto che l’aria artica non riesca a sfondare sul Mediterraneo deriva dalla maggior fragilità del blocco anticiclonico al largo dell’Iberia e per questo riesce a farsi strada un nastro di correnti più miti che, scontrandosi con la circolazione più fredda, danno luogo ad inserimenti depressionari che poi coinvolgono l’Italia.
Il nastro nuvoloso, che separa l’aria fredda da quella più mite, passa proprio a tagliare l’Italia. Quest’oggi la linea di confluenza è risalita un po’, in quanto l’aria fredda sta arretrando verso nord il proprio raggio d’azione, a beneficio di infiltrazioni d’aria ben più temperata ed umida. La risalita d’aria più mite è portata da un vortice ciclonico in avvicinamento dal Mediterraneo Occidentale, che sarà causa di un peggioramento domenicale.