Le vivaci sensazioni invernali, da qualche giorno presenti sui settori centro-settentrionali della Scandinavia e sull’Islanda, si sono solo parzialmente propagate verso sud: l’aria artica ha raggiunto la Scozia e, con le propaggini più avanzate, anche le restanti zone britanniche, la Danimarca e i settori settentrionali della Germania. In queste zone il tempo è divenuto variabile, instabile e piuttosto fresco, mentre un campo d’alta pressione ha imposto la propria presenza protettiva poco più a sud, inglobando maggiormente anche il bacino centro-occidentale del Mediterraneo, ove si è legato ad un modesto promontorio di matrice sub-tropicale. Nel frattempo un sistema frontale è in procinto di giungere sulla Penisola Iberica, che già da diverso tempo risente della presenza di una circolazione di bassa pressione appena al largo del Portogallo.
Nonostante l’anticiclone, sull’Italia le condizioni meteo non sono state del tutto stabili: la marginale influenza di una saccatura sui Balcani ha infatti sospinto ancora infiltrazioni d’aria fresca in quota, che hanno innescato instabilità soprattutto pomeridiana a ridosso dei rilievi appenninici centro-meridionali, ma all’estremo Sud anche in prossimità delle zone costiera come accaduto sul Salento, sul nord della Calabria e in Campania, sulle zone di Napoli e Salerno (a quest’ultima è riferita la foto in basso). Il riscaldamento pomeridiano ha portato nubi imponenti e rovesci localizzati persino in Sardegna, come possiamo apprezzare dall’immagine radar che ha focalizzato quella che era la situazione nel cuore del pomeriggio.
Molto più stabile il tempo sul Nord Italia, ove peraltro si sono registrate le temperature più elevate, con punte di quasi 25 gradi in alcune città padane grazie al diffuso soleggiamento. Ha fatto eccezione la Liguria costiera, ove si è affacciato un tappeto di nubi basse, a causa di deboli infiltrazioni umide sud/occidentali che hanno peraltro coinvolto anche l’Alta Toscana. Queste deboli masse d’aria, scorrendo al di sopra della superficie fredde del mare, condensano favorendo la genesi di nubi basse che poi si spingono verso le coste liguri ed a ridosso dei versanti marittimi dei rilievi montuosi appenninici. La mancanza del soleggiamento non ha permesso alla temperatura di salire oltre i 17 gradi sul capoluogo ligure.