Sono estremamente allarmanti i numeri di Roma, è un quadro di rischio davvero impressionante per circa 250 mila cittadini romani, che vivono in una città fragile con i suoi 32 kmq di gallerie sotterranee e i 700 km di reticolo idraulico con canali e fossi in stato di grave degrado, per non parlare del Tevere.
La media è di 90 voragini all’anno negli ultimi 8 anni, 28 le zone a rischio frana e 383 fenomeni franosi, 250mila cittadini a rischio alluvioni. Monte Mario, viale Tiziano, Monteverde vecchio e Balduina risultano essere le zone particolarmente a rischio frane.
A fornire questi dati così inquietanti sulla Capitale è il primo rapporto sul rischio idrogeologico di Roma, presentato e curato dall’Autorità di Distretto idrografico dell’Italia Centrale in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile nazionale, l’Ispra e la struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche Italia Sicura.
Oggi a Roma il rischio alluvioni ed esondazioni interessa 1135 ettari: la più elevata esposizione d’Europa. Una città che, in base a quanto scritto nel rapporto, ha zone “che non reggono nemmeno un acquazzone, come abbiamo visto il 10 settembre e il 5 novembre scorso, piste di Fiumicino comprese”.
I numeri che certificano il disastro della Capitale rendono necessari interventi urgenti per ridimensionare questo rischio così elevato. Non si possono inseguire sempre le emergenze, pertanto è necessaria una prevenzione strutturale.