L’impulso instabile, coadiuvato da infiltrazioni d’aria fresca in quota provenienti dal Nord Europa, ha prontamente valicato l’Arco Alpino. Come era stato ampiamente preannunciato, corpose celle temporalesche si sono così attivate nel corso delle ore pomeridiane sulle aree montuose alpine dall’est della Lombardia fino al Friuli.
I temporali, esaltati dal riscaldamento diurno, si sono adesso propagati verso le aree prealpine e più attenuati su parte delle aree pedemontane di pianura, come mostra la cartina sottostante del radar della Protezione Civile che mostra le precipitazioni in atto poco prima delle ore 19 (in rosso le aree interessate dai fenomeni più intensi).