Ieri, in questo spazio, si è parlato delle prime piogge giunte sulla regione. In un ambito autunnale la fase perturbata, come da previsione, si è inasprita nella giornata di ieri e vi sono stati nuovi interessanti accumuli.
Le zone più colpite sono state quelle alpine e prealpine, infatti le nubi sono andate ad impattare coerentemente al moto delle correnti, proprio su di esse creando delle situazioni di forti piogge.
In pianura il maltempo ha vissuto fasi alterne, annuvolamenti e spiragli di sole si sono avvicendati per l’intera giornata, mentre i pluviometri hanno accumulato per merito di brevi rovesci che si sono intervallati nell’arco delle 24 ore.
11 stazioni della rete Arpav hanno superato i 100 mm di accumulo: Soffranco 176.8 mm, Contrà Doppio Posina 144 mm, Agordo 130 mm, Sappada 125.6 mm, S. Andrea 116.4 mm, Col Indes 115.8 mm, Follina 107.8 mm, Crep di Pecol 106.8 mm, Sant’Antonio di Tortal 106.6 mm, Biois a Cencenighe 104.8 mm, Col di Prà 101.8 mm.
Turcati Recoaro ha sfiorato tale limite con i suoi 99.6 mm, superiori a 90 mm gli accumuli anche in altre località della fascia prealpina, superiori a 50 mm in generale le precipitazioni in quasi tutte le zone montuose. Superiori a 25 mm gli accumuli pluviometrici in molte località dell’alta pianura, tra 10 e 20 mm gli accumuli delle restanti zone.
“Maglia nera” della regione è stato ancora una volta il Veneto meridionale che vede molte stazioni nelle parti basse della classifica pluviometrica, chiude la lista Rosolina Po di Tramontana con 4.2 mm.