Ex uragani che puntano l’Europa, tempeste atlantiche che minacciano seriamente varie nazioni del Vecchio Continente, la rediviva Alta Pressione delle Azzorre…
Tutti elementi che causano, ormai da giorni, un’incertezza previsionale al limite del sopportabile. Non tanto nel breve termine, sia chiaro, quando nel trend a medio-lungo raggio. La nostra idea, basandoci sull’esperienza, la esprimemmo in tempi non sospetti (ovvero possibilità di variabilità atmosferica, tendente al maltempo entro la fine della prima decade d’ottobre), ma viste le suddette incognite è bene non dar nulla per scontato.
Quella che vi stiamo mostrano è una mappa che sintetizza le anomalie di pressione a livello del mare (rispetto a una media trentennale di riferimento 1981-2010): evidente la netta contrapposizione tra un potente Anticiclone delle Azzorre e un altrettanto possente irruzione fredda. Freddo che verrà dirottato a sud proprio dall’elongazione azzorriana sul Regno Unito e conseguente scivolamento artico sull’Europa orientale.
L’Italia, lo vedete, si troverà nel mezzo. Sappiamo che saremo discretamente protetti dalla propaggine anticiclonica orientale, ma ciò potrebbe non bastare a scongiurare l’ingresso di sbuffi d’aria fresca. Non solo. Ragionando nell’ottica temporale 5-10 ottobre, non escludiamo che il freddo possa scavalcare l’Adriatico e puntarci con più vigore. A quel punto ecco che l’ipotesi d’isolamento di un vortice depressionario sui nostri mari (con conseguente severo maltempo) non appare più così peregrina.