Aria artica e aria siberiana sono due masse d’aria differenti: l’aria fredda di origine artica si forma nella regione dell’Artico, si sposta solitamente per l’azione combinata di alta e bassa pressione. La sua struttura vede elevanti gradienti termici verticali (differenza di temperatura tra le varie quote), con picco di freddo nelle quote maggiori tra i 3000 ed i 5000 metri.
L’aria siberiana è fredda per un effetto combinato di inversioni termiche e dispersione del calore per la scarsa radiazione solare: è un serbatoio immenso di aria gelida che si estende per migliaia di chilometri quadrati.
Il gradiente termico verticale della massa d’aria fredda siberiana è molto minore e, diffusamente possiamo trovare valori di temperatura alla quota di 850 hPa (circa 1400/1500 metri) più elevati di quelli misurati al suolo.
Quando nella regione di Mosca dalle proiezioni dei modelli matematici si legge un valore previsto di -20°C ad 850 hPa, si avranno ben differenti effetti se vi transiterà aria siberiana o artica. La prima si presenterà al suolo più fredda, la seconda decisamente meno.
Nei prossimi sette giorni, l’Alta Pressione europea si porterà sulla Scandinavia e piloterà verso la Russia europea, una vigorosa irruzione di aria artica.
Va detto che l’aria in arrivo sarà freddissima, le stime dei modelli matematici danno valori dell’ordine di circa -35°C ad 850 hPa, ma non sarà di tale portata al suolo.
Nella regione di Mosca, dopo le bufere di neve attese nei prossimi giorni, si scenderà sotto la soglia dei -10°C (in quota l’aria sarà fredda, ma non verrà il nucleo più gelido dell’irruzione, che se ne andrà verso gli Urali), ma solo dopo l’irruzione fredda, un valore neppure in linea con i valori classici del periodo.
Nella regione moscovita le più massicce irruzioni di aria siberiana possono abbassare i termometri sotto i -40°C.
Le interferenze dell’irruzione artica russa sul tempo italiano saranno impercettibili, semmai andrebbe evidenziato che il nostro Paese sarà interessato esclusivamente dall’Alta Pressione.