Prendiamo spunto da una news che potrete trovare sul MTG al seguente link https://www.meteogiornale.it/notizie/meteo.php?id=4436 per poter analizzare una tesi che, da tempi remoti, assegna al mese di marzo il ruolo di “pazzerello”. Se, e ribadiamo il condizionale, l’evoluzione prospettata trovasse conferma, ci troveremmo dinanzi ad una fase meteorologica che potrebbe tranquillamente collocarsi in un clima di tipo continentale.
Il concetto di estrema dinamicità è stato espresso anche in sede titolare, ove si afferma la forte discrepanza termica che verrebbe a crearsi tra la giornata di domenica e quella di mercoledì. Se prima godremo di condizioni tardo primaverili, con temperature abbondantemente e diffusamente al di sopra delle medie stagionali, successivamente potremo precipitare in una cruda fase invernale, con sbalzi termici che localmente potrebbero toccare i 15 gradi!
Trattandosi di evoluzione meteorologica, quale miglior strumento se non i modelli numerico-previsionali per analizzare nel dettaglio tal tipo d’evoluzione? Ed allora, senza perdersi in prodromi estenuanti, diamo la parola alle carte. La prima mappa che intendiamo mostrarvi è un prodotto sviluppato recentemente dal MTG, su base dati GFS, reperibile al seguente link: https://www.meteogiornale.it/mappe/gfs-special.php. Si tratta di mappe che mostrano lo scarto termico tra la situazione attuale e quella prevista in un determinato arco temporale.
Nel caso in oggetto abbiamo scelto di mostrarvi lo scarto termico alla quota isobarica di riferimento di 850 hPa relativo alle ore 18Z di domenica 2 marzo. Rispetto alle temperature attuali possiamo notare come vi siano delle differenze comprese tra i 3 ed i 7 gradi, con picco sul Tirreno centrale. Va detto che rispetto alla news del primo mattino, l’ultimo set dati di elaborazione, delle ore 06Z odierne, propone un piccolo ridimensionamento termico. L’elaborazione delle ore 00Z dava in alcune aree peninsulari scarti termici di 8 gradi.
Per poter operare un raffronto didattico alleghiamo ora la mappa relativa agli scarti termici, sempre alla quota isobarica di 850 hPa, attesi per le ore 06Z del prossimo 5 marzo. Quel che balza subito all’occhio è la netta differenza di colore: mentre precedentemente si osservavano colorazioni tra il giallo e l’arancione, ora si osservano tonalità tra il celeste e il blu scuro. Se analizzassimo i valori termici segnati sull’immagine, rappresentanti la differenza di temperatura rispetto a quelle registrate attualmente, noteremmo picchi di 8 gradi su due aree peninsulari: il nordest e il sud. Ma l’intera penisola risulterebbe compresa in un range che andrebbe dagli 8 gradi ai 5 delle aree alpine occidentali. Verso il Golfo del Leone si notano scarti termici pari a 10 gradi.
Or bene, se dovessimo comparare le due immagini si noterebbero differenze termiche superiori ai 15 gradi in alcune aree peninsulari. Certo, rispetto alla situazione prospettata in mattinata abbiamo avuto un piccolo ridimensionamento termico, tuttavia se giungessero ulteriori conferme nel corso dei prossimi giorni si vivrebbe una fase meteo accostabile a quelle che si registrano in climi continentali come quello americano.
Per concludere, anche per comprendere i frequenti condizionali utilizzati in sede di esposizione, è bene sottolineare l’arco temporale che ci separa dalla giornata del 5 marzo prossimo. I maggiori modelli di previsione numerico-previsionali, su scala mondiale, mostrano discrepanze circa l’effettivo interessamento italico ad opera di ondulazione ciclonica artico-marittima. L’ultima immagine allegata, MTG-GENS sigma, considera il parametro della Deviazione Standard quale elemento fondamentale per testare la bontà della previsione sul medio periodo.
Notiamo immediatamente la presenza di aree con colorazione tendente al viola, nella porzione oceanica compresa tra le isole britanniche e la Groenlandia. Sappiamo che colorazioni di tal tipo corrispondono ad elevati valori del sigma, ossia i singoli membri previsionali si discostano in modo significativo dalla media. Tale divergenza è data dalla difficoltà di previsione circa il posizionamento del blocco anticiclonico atlantico ad opera dell’alta pressione delle Azzorre. L’asse direzionale risulta a sua volta di fondamentale importanza per comprendere quella che sarà la traiettoria dell’onda ciclonica scandinava, visibile comunque in ingresso sul Mediterraneo.
Non ci resta che attendere, per confermare oppure smentire la “follia” meteorologica del mese di marzo.