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Flusso fresco orientale ancora in rotta verso l’Italia

di Mauro Meloni
11 Feb 2008 - 20:00
in Senza categoria
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Il dominio anticiclonico rende i cieli sereni su quasi tutta Europa, costringendo le perturbazioni atlantiche a scorrere su latitudini quasi polari. Deboli disturbi nuvolosi sul basso Mediterraneo, a causa della persistenza del flusso fresco anti-zonale dai Balcani. Fonte Eumetsat Copyright 2008.
Il quadro d’inizio settimana non presenta sostanziali variazioni rispetto ai giorni scorsi: una granitica struttura di Alta Pressione continua a dominare su tutto il Continente Europeo, con i massimi barici sempre più spostati verso nord.

L’analisi dell’immagine Meteosat (visibile sulla sinistra), riferita a questo pomeriggio, ci aiuta a comprendere ancor più chiaramente la vasta area ricoperta dal possente abbraccio altopressorio. Possiamo notare immediatamente come le perturbazioni atlantiche sono costrette a viaggiare ad altissime latitudini, frenate dal muro anticiclonico.

I sistemi frontali non raggiungono nemmeno le Isole Britanniche, ma dall’Islanda raggiungono solo la parte più settentrionale della Penisola Scandinava. Le restanti zone appaiono sgombre da nubi, seppure nebbie e nuvolosità basse siano osservabili sulle coste britanniche e del Golfo di Biscaglia.

La compressione esercitata dall’Anticiclone, con massimi in quota posizionati proprio sopra i cieli della Gran Bretagna, determina la subsidenza della massa d’aria, con la condensazione dell’umidità marittima, che resta intrappolata sul suolo. La nebbia è stata protagonista nelle primissime ore della giornata anche sulla capitale londinese, con disagi pesanti per la circolazione sullo scalo aeroportuale di Heathrow.

Una certa nuvolosità appare inoltre sui cieli delle regioni meridionali italiane. Su tutta la nostra Penisola continua un flusso anti-zonale che trascina aria relativamente fresca continentale dai Balcani, la quale si insinua sul bordo meridionale dello stesso vasto Anticiclone, con perno sulle latitudini settentrionali europee.

Non fa così freddo al suolo sull’area carpatico-danubiana e sulla Russia Europea, ecco perchè nemmeno sull’Italia le temperature si presentano così basse, nonostante l’afflusso moderatamente freddo continuativo da alcuni giorni.

Il Mediterraneo Centro-Orientale resta ancora in balìa di una relativa circolazione depressionaria, che con la sua parte periferica abbraccia ancora le nostre regioni meridionali. Questa è la causa principale delle nubi sparse al Sud, sulle Isole e che ancora in parte si addossano sui versanti orientali esposti della parte centro-meridionale dell’Appennino.

La debole instabilità in queste ore è supportata da un modesto nucleo ciclonico in quota posizionato sul basso Tirreno, con isoterme di circa -30°C all’altezza isobarica di 500 hPa. Questo piccolo nocciolo resterà pressoché stazionario entro le prossime 24 ore, determinando poche variazioni con fenomeni locali limitati essenzialmente alle zone orientali della Sicilia e della Calabria.

Nel corso della settimana la situazione meteo tenderà gradualmente a modificarsi, con la progressiva perdita d’importanza dell’attuale canale freddo che convoglia il flusso orientale dall’area carpatico-danubiana.

Qualche cambiamento si scorge solo verso il finire della settimana, sotto due duplici azioni; la prima più mite, atlantica, ed è quella che attualmente possiamo notare (dal Meteosat) confinata ad ovest, tra il Marocco ed il sud della Penisola Iberica. Essa è collegata ad un’ampia ondulazione ciclonica che arriva a sfiorare le coste oceaniche portoghesi e marocchine.

Tale ondulazione di matrice atlantica tenderà a portarsi lentamente verso est e potrebbe giungere ad interagire con l’aria più fredda affluita sul Mediterraneo (sfruttando una lieve erosione barica), generando una modesta area instabile di confluenza fra le Baleari e le nostre Isole Maggiori.

La seconda azione sarà invece da ricondurre all’invasione di un potente nucleo gelido artico verso la Penisola Scandinava orientale, la Russia Europea e parte dell’Europa Orientale. Nonostante i massimi anticiclonici posizionati sull’Europa Centro-Settentrionale, difficilmente si assisterà ad un collassamento del campo barico sul nostro settore centrale del Mediterraneo verso il fine settimana, tale da poter permettere importanti retrogressioni dell’avvezione gelida, che appare destinata con tutta probabilità ai Balcani.

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