Dopo l’arrivo di Ernesto ora l’attenzione degli Stati Uniti è puntata sulla depressione tropicale Denominata Florence presente nell’ultimo aggiornamento delle ore 5 AM odierne (ora locale americana) alla latitudine 18.4°N e longitudine 50.2°W con pressione minima di 1003hPa e raffiche di vento oltre gli 80km orari.
Il sistema nato il giorno 3 e posizionato ha seguito una traiettoria pressoché rettilinea che lo ha portato piano a spostarsi verso ovest nordovest.
Attualmente a causa di condizioni in quota non proprio ottimali la depressione non riesce ad organizzarsi ed evolversi ad uragano nonostante la sua localizzazione è potenzialmente idonea al suo sviluppo e rafforzamento.
Il centro uragani di Miami sta seguendo con attenzione l’evolversi della depressione verso Ovest attraverso i modelli di previsione che, al momento, pur minati da alcune variabili atmosferiche, stanno pian piano vedendo evolvere la depressione verso un rafforzamento, soprattutto fra 24-48 ore.
La variabile destabilizzante presente da oramai più di 24 ore è rappresentata dalla presenza appena dietro a Florence di un sistema perturbato che anch’esso sta assumendo caratteristiche da depressione tropicale (attualmente denominata 91L) e che sta seguendo la stessa strada di Florence. Attualmente esiste il rischio che i due sistemi riescano ad interagire andando cosi a variare le traiettorie previste dai modelli che potrebbero essere in difficoltà nel cogliere eventuali situazioni che vengono denominate “Effetto Fujiwhara”.
Attualmente i due sistemi proseguono nel loro sviluppo ed è probabile che in caso di non interazione anche 91L possa diventare una futura depressione tropicale in direzione dei Caraibi ma sembra con un’intensificazione limitata almeno per 72 ore.
Florence secondo l’aggiornamento odierno dei modelli potrebbe virare verso nord tra il 65° e il 70° meridiano ovest rafforzandosi sensibilmente.
Dall’analisi dell’SST nel comparto atlantico il potenziale termico dell’oceano è in grado di rafforzare il sistema ad uragano molto intenso fino alla latitudine di 36-37°N, da lì in poi la temperatura dell’oceano non è più in grado di rafforzare o mantenere un sistema di grande intensità.
Alla luce di tutte queste variabili, bisognerà verificare la traiettoria precisa del “futuro” uragano e quella del sistema al seguito che sembra possa essere leggermente più meridionale.
La situazione di compromesso fra i vari modelli vede, secondo l’analisi del centro Uragani Statunitense di Miami, la posizione stimata a 120 ore di Florence alle coordinate 29.5°N 68.00°W con intensità da uragano di 2° categoria e venti fino a 180km orari.