Si è concluso il mese di Aprile, la cui principale peculiarità è stata quella di riportare abbondanti piogge ben sopra la media su quasi tutto il Nord, un dato in netta controtendenza rispetto agli ultimi anni, generalmente contraddistinti da inizi primavera precocemente siccitosi.
I Grandi Laghi del Nord hanno beneficiato del favorevole surplus pluviometrico delle ultime settimane, raggiungendo livelli idrometrici ben superiori alla media prevista per l’inizio del mese di Maggio.
Il nuovo mese ha esordito con condizioni finalmente stabili su tutto il territorio nazionale, complice l’incremento pressorio dovuto all’elevazione di latitudine dell’Alta Pressione di matrice nord-africana a protezione del Mediterraneo.
Buona parte dell’Europa Centro-Settentrionale si trova sotto un campo di pressioni medio-alte al livello del suolo, ma la stabilità non è del tutto garantita alle quote medio-alte dell’atmosfera, ove non vi è un medesimo campo anticiclonico, ma una circolazione debolmente ciclonica con presenza d’aria relativamente fredda.
L’attività della depressione oceanica, responsabile dei reiterati impulsi piovosi da sud/ovest del mese di Aprile, si trova al momento relegata su posizioni più occidentali in aperto Atlantico, coinvolgendo con le proprie spire perturbate solo una parte dell’Europa nord-occidentale, in particolare le Isole Britanniche.
Lo scenario di attuale stabilità comporta cieli in gran parte sgombri da nubi su quasi tutto il Paese. Come evidenzia l’immagine satellitare, un corpo nuvoloso stratiforme d’origine nord-africana lambisce le nostre Isole Maggiori, laddove vi è la confluenza fra l’aria più temperata mediterranea e quella più calda sub-tropicale presente sul Nord Africa.
Al primo mattino lievi banchi di nebbia sono stati segnalati sulle coste venete, incentivati dal ristagno d’aria umida nei bassi strati, schiacciata verso il basso dai moti discendenti impressi dalla stessa struttura anticiclonica.
In queste ore più calde del giorno, l’elevato soleggiamento, combinato con l’attuale fase di massima potenza anticiclonica, sta favorendo un deciso rialzo termico. I valori diurni più elevati sulle zone interne vallive o di pianura di Toscana, Lazio e Sardegna, ove si sono anche superati i 25-26 gradi.
Per i prossimi giorni è atteso un lieve progressivo cambiamento, per l’incedere di infiltrazioni di correnti instabili provenienti dalle zone settentrionali ed orientali dell’Europa, che determineranno un progressivo sfaldamento dell’attuale cupola di Alta Pressione.
L’indebolimento barico mostrerà i primi segni già nel fine settimana, con una genesi d’instabilità atmosferica termo-convettiva a partire dalle zone alpine orientali della cerchia alpina, ove vi saranno possibili rovesci, limitati alle sole ore più calde pomeridiane della giornata.
Il baricentro dell’Anticiclone euro-mediterraneo tenderà a spostarsi in direzione della Penisola Scandinava, posizione favorevole a far d’apripista ad un flusso settentrionale fin verso l’Italia, che minerà ulteriormente il campo barico alle quote più alte, con l’instabilità che, ad inizio settimana, tenderà a scendere anche verso le regioni centrali e parte di quelle meridionali.
L’Alta Pressione Scandinava non è mai sintomo di condizioni meteo stabili sul comparto centrale mediterraneo nemmeno in questo periodo, poiché lungo il bordo meridionale scorrono infiltrazioni d’aria generalmente fresca in quota, dall’Europa Orientale, dirette verso la nostra Penisola.