Penultimo giorno del mese, penultima analisi dell’autunno meteorologico. Tra 48 ore volteremo pagina ed il meteo, pian piano, andrà ad assumere i connotati della stagione invernale. I modelli indicano possibili cambiamenti, tuttavia è bene procedere a vista, a piccoli passi. L’ultimo periodo ha riservato non poche sorprese, specie nel pronosticare svolte puntualmente sventate dalla presenza anticiclonica.
L’inizio dell’attuale settimana propone canoni climatici simil-settembre, addirittura, localmente, le temperature massime rammentano mesi vicini alla primavera. Merito, causa che dir si voglia, dell’anticiclone Nord Africano. Il contesto è quello degli scambi di calore lungo i meridiani, con l’aria fredda che sovente trova libero sfogo in pieno Oceano, in contrapposizione alla risalita di aria calda dal continente africano. Bersaglio principale il bacino Centrale del Mediterraneo ed il Centro Europa, laddove le anomalie positive hanno dell’incredibile.
Chi ha memoria meteo di vecchia data, o chi magari sbircia tra gli archivi meteorologici, trova meno stupore in una stagione transitoria senza dubbio secca, persino mite. In passato, anni ’70-’80, gli anticicloni s’impossessavano spesso del Continente europeo: magari matrice oceanica, oppure fredda continentale. L’elemento innovativo è rappresentato dalla frequenza delle risalite di maniche dal Nord Africa.
Struttura anticiclonica, quella attualmente presente, che presenta i suoi massimi poco ad Nordest dell’Italia, così che il fianco occidentale e quello meridionale subiscono gli effetti di due distinte azioni cicloniche. Quella oceanica ad Ovest, quella fresca orientale a Levante. Ma l’unica veramente capace di rompere il dominio stabilizzante è quella osservabile nel basso Mediterraneo. Un’area depressionaria in quota origina corpi nuvolosi a Sud della Sicilia, regione colpita, localmente, da piogge persino intense e persistenti. Area di confluenza precipitativi quella attorno al massiccio etneo, laddove i cumulati sono stati superiori ai 100 mm.
Tutto il lato orientale dell’Isola, comunque, ha subito gli effetti di tal peggioramento. Localmente persino la Calabria meridionale, mentre nubi più o meno stratificate hanno raggiunto il settore Sud orientale della Sardegna. Tema dominante sul resto del Paese la stabilità. Sinonimo di fitte ed estese nebbie su tutta la Pianura Padano-Veneta e le valli del Centro, con persistenza talvolta durante le ore Centrali della giornata. Spesso con residui nuvolosi che si non protratti per l’intera giornata.
Ma veniamo al tempo previsto nella giornata odierna. Le mappe di previsione indicano la fusione di un promontorio orientale dell’anticiclone oceanico con la corrispettiva figura Nord africana. Tuttavia avremo un aumento delle nubi sui settori occidentali alpini e prealpini, specie al pomeriggio, allorquando si potrebbero avere locali precipitazioni, nevose oltre i 1800 m, in sconfinamento dai settori esteri francesi.
Nubi che andranno ad interessare ancora la Sicilia Centro occidentale, con locali precipitazioni, la Sardegna Centro meridionale e la Calabria. Altrove avremo prevalenza di sole, anche se al mattino non mancheranno le nebbie in valli interne e pianure. Le temperature potranno subire un lieve calo, specie al nord, mentre i venti, deboli, spireranno dai quadranti prevalentemente Nord orientali.