Negli ultimi mesi non abbiamo avuto nessuno scampolo di vero autunno, eccezion fatta per le piogge settembrine e, al contempo, l’Inverno si è manifestato tramite una breve ondata fredda e precipitativa di fine Gennaio.
Lo studio degli index teleconnettivi ci ha accompagnato in questa stagione attraverso indagini sempre più complesse ed ermetiche; purtroppo tutt’ora non è chiara la situazione ma, aihmè, la tendenza è orientata verso un proseguo del mese abbastanza anonimo in termini di freddo e neve alle basse quote.
Attualmente è in atto un vigoroso warming in sede europea con un riscaldamento alla quota di 10hPa di 40°C ed una propagazione di +35°C a 30hPa. L’attività del VPS è in consequenziale rallentamento in media/alta stratosfera ed in bassa stratosfera, con insediamenti anticiclonici che favoriscono la perdità di velocità e successivi slittamenti.
Purtroppo questa fenomeno non è accompagnato da altri fattori in buona teleconnessione e si ravvisa una successiva ripresa del comparto canadese, con probabile rinforzo della semi-permanente islandese. La Nao dovrebbe perciò restare quanto meno debolmente positiva e con essa l’east atlantic jet, probabilmente in passaggio da EAJ++ ad EAJ+/neutra.
L’AO, vista la forte attività del VPS e del vortice polare stratosferico potrebbe permanere in condizioni di negatività, con la possibilità di delineare, insieme con gli altri fattori, un quadro europeo con diversi indirizzi sinottici:
-AO(-) che insieme ad una NAO deb+ instaura una condizione di tipo autunnale,con discrete risalite anticicloniche ed oscilazzioni atlantiche in seno al Mediterraneo.
-Formazione di un pattern scandinavo-russo con ipotizzabile convogliamento di aria artica con contributo continentale, richiamata da una eventuale goccia fredda.
-Semipermanente attiva con Vp canadese che irrompe nel comparto atlantico europeo; Hp forte alle medie latitudini ed accenno di semi-zonalità.
Queste configurazioni potranno anche evolvere ognuna in un suo spazio temporale poiché, dopo questa settimana ciclonica sembrano proporsi scenari orientati verso un’alternanza di promontori anticiclonici e saccature polari.
Quello che più sembra probabile è che, grazie all’oscillazione artica negativa, possano confluire maggiori precipitazioni in un contesto mite, in attesa che un ruggito freddo raggiunga la nostra Penisola.
Non bisogna trascurare il raffreddamneto delle zone orientali euro-asiatiche ma, per ora, soffermiamoci sull’andamento barico del Vecchio Continente.