Il tifone Megi ha portato piogge intense nelle Filippine settentrionali e in particolare sulla grande isola di Luzon. Tra le 12 GMT di domenica 17 e la stessa ora di lunedì 18 ottobre, 178 mm a Baguio, 173 a Tuguegarao, 100 ad Aparri. Il tifone ha impattato sulla costa est di Luzon come tifone di categoria 5 nelle prime ore (ora GMT) di lunedì 18 ottobre. Dopo il landfall il tifone ha perso rapidamente forza e alle 12 GMT era diventato un “categoria 2”, con venti sostenuti fino a 175 km/h. A quell’ora il tifone era centrato a 16,8°N 120,5°E, ormai prossimo alla costa ovest di Luzon e in procinto quindi di tornare in mare aperto.
Una volta tornato sul mare, Megi dovrebbe nuovamente rinforzare, spostandosi inizialmente ancora verso ovest, quindi verso nordovest, raggiungendo la categoria 4 intorno alle 12 GMT di mercoledì. Megi minaccia di raggiungere le coste cinesi a sudovest di Hong Kong nella giornata di venerdì.
Almeno cinque sono stati i morti (decine i feriti) nelle Filippine per il passaggio del supertifone Megi. La tempesta si è abbattuta su Luzon con violenza inaudita, accompagnata da venti fino a 250 km/h. Megi, con le sue piogge torrenziali, ha causato frane nelle zone montuose, scoperchiato i tetti di molte case, scatenato mareggiate ed enormi onde lungo la costa, con vaste aree costiere allagate dallo “storm surge”. Tre milioni di persone sono rimaste senza elettricità. Le scuole sono state chiuse e almeno 3000 persone sono state evacuate nel centro-nord di Luzon, in allerta da ore prima che il potente tifone toccasse terra.