AVVEZIONE CALDA AFRICANA – Lo sprofondamento di una saccatura sulla Penisola Iberica sta provocando la discesa di masse d’aria fredde fin sulle Canarie e le coste maghrebine. Completamente diversa la situazione poco più ad est, dove per controbilanciare l’irruzione fredda vengono messe in moto masse d’aria calde che risalgono in seno ad un promontorio anticiclonico sub-tropicale verso il Mediterraneo, con una tipica figura ad omega quasi bloccata strutturata fin sul Centro Europa. L’evoluzione verso est della saccatura perturbata sarà molto lenta e pertanto l’Italia risentirà per più giorni di quest’afflusso d’aria calda. Nella mappa in alto sono evidenziate le termiche all’altezza di 850 hPa (circa 1500 metri d’altitudine) previste fra sabato e domenica: possiamo notare tutto il Centro-Sud con valori di almeno 15° e superiori, fino a punte di 20-21 gradi in Sardegna che denotano una classica onda di calore estiva.
CALDO SI, MA CON INVERSIONI TERMICHE – A grandi linee si tratta di termiche notevoli che, se fossimo stati in estate, avrebbero certamente portato valori di temperatura significativi al suolo, degni di un’ondata di calore importante. Non possiamo trascurare il fatto che siamo ormai indirizzati verso la fine d’ottobre e gli effetti di queste vampate di calore sono ben diversi rispetto a quanto accadrebbe in estate, almeno al suolo. Le ore di luce sono ormai ridotte e il sole si trova ormai in posizione abbastanza sull’orizzonte per poter incidere: in questa situazione il caldo anomalo prevale soprattutto sui rilievi montuosi, mentre invece nelle valli, nelle pianure e nelle coste resta intrappolata l’aria intrisa d’umidità, associata a nubi basse o strati nebbiosi (come nel caso della Val Padana) che già tardano a dissolversi anche di giorno. Questa appena descritta è una situazione di calma piatta con scarso gradiente termico verticale.