Non è il Natale che milioni d’Italiani avrebbero desiderato, meteorologicamente parlando, ma non ci si può far nulla. Il tempo fa ciò che vuole e nulla si può fare per contrastarne il volere, soltanto analizzarne l’andamento e riportarlo in forma di previsioni. E le previsioni ci dicono che, pur in presenza di un abbassamento delle temperature dopo Santo Stefano, l’inverno rimarrà fermo ai box. Una sosta che rischia di rivelarsi più lunga del previsto.
Il tempo tra Natale e Santo Stefano
Caldi venti di Scirocco soffieranno su tutto il centro sud e nelle isole, apportando un ulteriore leggero aumento delle temperature. Condizioni climatiche decisamente primaverili, eccezionalmente miti, caratterizzeranno l’intera giornata natalizia. Le regioni tirreniche, ancor più le settentrionali, dovranno fronteggiare un aumento della nuvolosità a causa di una blanda perturbazione proveniente da ovest. Non mancherà occasione per delle piogge, deboli e qualche spruzzata di neve oltre i 1400 metri lungo la cerchia alpina.
Il 26 dicembre avremo alcuni cambiamenti, specie per quel che concerne la ventilazione che abbandonerà i quadranti meridionali a favore di quelli occidentali. Il ché vuol dire che le correnti non verranno più dall’Africa, bensì dall’Atlantico e saranno più fresche. Conseguentemente prevediamo una generale diminuzione delle temperature, che tuttavia continueranno a stazionare diffusamente su valori superiori alla norma. Dal punto di vista del tempo, prevediamo condizioni di variabilità nelle regioni tirreniche e sul nordest, dove non mancherà occasione per ulteriori precipitazione sparse.
L’evoluzione successiva
Osservando gli ultimi aggiornamenti, notiamo l’isolamento di un vortice instabile – alimentato da aria fredda – in prossimità delle regioni meridionali. Ad ovest, nel contempo, dovrebbe permanere un’area di Alta Pressione. La contrapposizione tra le due figure bariche andrebbe ad enfatizzare una ventilazione settentrionale, i cui effetti in termini di precipitazioni – poche e deboli – dovrebbero limitarsi al medio basso versante Adriatico e alle regioni meridionali.
Le temperature dovrebbero calare ancora, riportandosi su valori più consoni al periodo. Segnaliamo il ritorno delle nebbie da inversione in Val Padana e nelle vallate appenniniche centro settentrionali.