Il week-end è iniziato con una situazione di blocco, data dalla persistenza di un vortice d’instabilità sui Balcani, che estende la propria influenza a buona parte dell’Europa Centro-Orientale e alla nostra Penisola. Non vi sono perturbazioni collegate alla suddetta area ciclonica, quindi l’elemento di maggior rilievo è costituito dai numerosi sistemi temporaleschi che si generano in quest’atmosfera instabile, grazie al contrasto fra l’aria fresca in quota e l’aria più tiepida e umida presente nei bassi strati.
L’insediamento dell’alta pressione sulla Penisola Scandinava, avvenuto già da diversi giorni, ha posto fine all’afflusso freddo settentrionale, che in precedeva alimentava il sistema ciclonico sui Balcani, ora imprigionato su sé stesso e pertanto costretto a colpire con fenomeni d’instabilità le stesse zone. Sulle nazioni dell’Europa Occidentale i cieli appaiono più liberi da nubi grazie ad una certa spinta anticiclonica che si fa strada dall’Africa nord-occidentale verso la Penisola Iberica e la zona pirenaica.
Questo promontorio anticiclonico, per il momento timido, assumerà gradualmente importanza col trascorrere dei giorni, tanto che sarà in grado di tenere a bada le infiltrazioni instabili di provenienza oceanica ed i tentativi di sfondamento di quella perturbazione, la cui parte più avanzata si può osservare sul Golfo di Biscaglia e sulle coste settentrionali della Spagna.
L’alta pressione subtropicale metterà gradualmente un freno all’instabilità in azione sul nostro Paese, ma per il momento sono i temporali ancora gli assoluti protagonisti di queste giornate. Anche quest’oggi l’instabilità atmosferica non si limita ad interessare nelle sole ore pomeridiane i principali rilievi montuosi e zone immediatamente limitrofe. Già da questa mattina il Satellite mostrava delle nubi consistenti su alcune zone di pianura del Nord, eredità dei temporali scoppiati ieri e in azione per tutta la notte sulla pianura padana, proprio per via degli elevati indici d’instabilità.
Le zone più colpite dai temporali, fra la notte ed il primo mattino odierno, sono state quelle del Triveneto e con apporti pluviometrici degni di nota sul padovano, trevigiano, ma non è stata risparmiata nemmeno la Lombardia con gli ultimi rovesci temporaleschi sul basso milanese e sul mantovano. I fenomeni, più attenuati, si sono spinti anche sulla pianura emiliana.
Nel corso della mattinata è entrato poi in gioco il riscaldamento solare odierno ed i temporali sono rapidamente scoppiati su diverse zone interne, comprendendo buona parte della dorsale appenninica. L’area maggiormente dedita allo sviluppo delle celle convettive appare quella compresa fra l’Emilia Romagna, l’Appennino Ligure e l’Alta Toscana. Temporali molto attivi sono in atto anche tra Umbria, entroterra viterbese e reatino, in graduale estensione verso Marche e l’Abruzzo. La direttrice del flusso occidentale in quota determina infatti il facile sconfinamento dei nuclei temporaleschi in direzione delle coste adriatiche, piuttosto che di quelle tirreniche. Non mancano fin d’ora isolati sconfinamenti dei fenomeni sui litorali marchigiani ed abruzzesi.
Come nella giornata di ieri, l’instabilità appare invece più smorzata al Meridione e pressoché nulla sulle Isole Maggiori (le nubi in transito sulla Sicilia sono generalmente innocue, di tipo medio-alto). La Puglia è la regione più interessata dai temporali ed al momento diverse strutture convettive hanno preso vita fra Gargano e Tavoliere, ma sono segnalate torri temporalesche in sviluppo persino tra il brindisino ed il leccese. Le temperature più alte sono registrate anche quest’oggi in Sardegna, per merito della sostanziale stabilità atmosferica, con punte di 32-33 gradi.
La mancanza di temporali significativi, al momento, sulla fascia alpina e prealpina non deve trarre in inganno, in quanto su queste zone le ore più favorevoli saranno quelle del tardo pomeriggio-sera. In conclusione, il quadro di questa giornata prefestiva vede una prevalenza di episodi temporaleschi, a scapito del sole che riesce solo a splendere con decisione su gran parte della fascia costiera tirrenica ed in Sardegna, a tratti in Sicilia, Calabria e coste ioniche. Nei prossimi giorni assisteremo ad un’instabilità dalle caratteristiche più normali per il periodo, cioè con interessamento più ristretto delle zone interne e montuose, in particolare del Centro-Sud.