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Febbraio potrebbe rammentare la sua spiccata natura invernale

di Ivan Gaddari
28 Gen 2006 - 17:49
in Senza categoria
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Il gran freddo tornerà a farci visita nei primi giorni del nuovo mese?
L’elemento saliente a breve termine.
Sulla nostra Penisola risulterà attiva una vasta struttura depressionaria in quota, in progressione dalla Penisola Iberica verso la Grecia. Nel suo movimento determinerà un richiamo di intensi venti meridionali che arrecheranno un’acuta fase di maltempo al Centro Sud, specie sulle Isole Maggiori. Al Nord, lentamente, si farà strada l’anticiclone delle Azzorre.

L’elemento saliente a medio termine.
I primi giorni del nuovo mese assicureranno una fase di tempo relativamente stabile e mite, grazie alla distensione dell’alta pressione delle Azzorre lungo i paralleli del Mediterraneo. Avremo giornate ricche di sole ma non mancheranno le consuete inversioni temriche, con formazione di estesi banchi di nebbia nella pianure e le valli interne del Centro Sud.

L’elemento saliente a lungo termine.
Il muro anticiclonico pare poter cedere sul suo lato orientale, ad opera di un nucleo di aria gelide che interesserà la Penisola Scandinava e la Russia Europea.

Il trend a lungo termine:
quel che traspare dalla lettura dei modelli è una tendenza votata al freddo sull’Europa centro orientale, laddvoe avremo l’influenza del vasto nucleo depressionario descritto poco sopra. Resta da valutare attentamente n possibile interessamento diretto della nostra Penisola ad opera di correnti più fredde Nord orientali.

Elementi di incertezza: la maggiore incognita è rappresentata dall’effettivo posizionamento dell’alta pressione delle Azzorre, la cui evenutale spinta dinamica lungo i meridiani diprenderà imprescindibilmente dall’indebolimento dell’intensa attività zonale presente alle alte latitudini dell’Europa occidentale.

Fattori di normalità climatica:
pare inoltre che il mese di febbraio possa iniziare sotto la spinta di una ripresa dinamica delle configuazioni bariche in sede continentale, deponendo a favore di un mese dai connotati classici, invernali.

Focus: evoluzione sino al 10 febbraio 2006
I modelli matematici di previsione sono sostanzialemte concordi nell’individuare la presenza di un nucelo di aria assai fredda artico-continentale tra la Scandinavia e la Russia europea all’inizio del nuovo mese. Pare inoltre prospettarsi la possibilità di una rimonta anticiclonica oceanica verso Nord, con scorrimento dell’aria fredda sul bordo orientale dell’alta pressione e confluenza verso il Mediterraneo.

L’ipotesi che ne deriverebbe sarebbe quella di una nuova ondata di gelo in direzione della nostra Penisola sottoforma di tese correnti Nord orientali. In tal caso potrebbero beneficiarne maggiormente i settori Adriatici, ma non si esclude la possibilità di traiettorie diverse con formazione di minimi che potrebbero portarsi sulle tirreniche centrali.

Evoluzione sino al 15 febbraio 2006
Il periodo in analisi risulta alquanto complesso, in quanto molto potrebbe dipendere dalla prima fase appena descritta. Addirittura sussiste la possibilità che quanto sopra detto possa essere posticipato di circa una settimana, vista la costante presenza di aria molto fredda tra la Scandinavia e la Russia.

In conclusione.
Quel che si evince è la difficoltà nel tracciare una linea di tendenza che possa rimanere tale a così tanta distanza temporale. Gli elementi in gioco sono certamente tanti, tuttavia possiamo affermare con certezza che l’inverno sembra possedere molte frecce nel suo freddo arco.

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