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Febbraio 1956, Italia sotto la neve. 09 febbraio 1956 (parte seconda): bufera di neve su Napoli

di Marco Rossi
28 Gen 2012 - 14:53
in Senza categoria
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febbraio-1956,-italia-sotto-la-neve.-09-febbraio-1956-(parte-seconda):-bufera-di-neve-su-napoli
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immagine 1 del capitolo 19 del reportage febbraio 1956 italia sotto la neve Cronaca Meteorologica

Le bufere di neve che si sono abbattute per una decina di giorni, quasi ininterrottamente, su Abruzzo e Molise, sono cessate nella mattinata di ieri, e le condizioni meteorologiche sembrano avviate verso un deciso miglioramento.

Su tutto il territorio della Provincia di Chieti è tornato a risplendere il Sole.

Questa mattina sono stati liberati già 11 dei 91 Comuni rimasti isolati.

A Campobasso la neve ha cessato di cadere durante la notte, ma nel pomeriggio è ripresa a cadere con molta intensità.
Per quanto il sole sia tornato a splendere su Matera, la temperatura si mantiene rigida, e la città resta ancora isolata.
A Lettino, sul punto più alto del Matese (1.100 metri), sono stati registrati -17°C.

Anche su Taranto, che finora era stato solamente sfiorato dalla tempesta, stamani sono caduti 10 cm di neve. Rimangono isolati i centri di Martina Franca e Laterza.

Su tutta la Puglia, verso sera, il cielo ha ripreso ad oscurarsi, mentre la temperatura si aggira attorno ai -3°C.
Per altre cinque ore è nevicato su Napoli e sulle zone circostanti.

A Camaldoli ed a Capodimonte, la coltre bianca ha raggiunto uno spessore di circa 30 cm. Nella parte bassa della città, sul lungomare, la neve ha raggiunto i 15 cm.

La città, che non è abituata a simile, eccezionale, imperversare degli eventi, è rimasta paralizzata per alcune ore.

Questa mattina, da Catanzaro, è partito un elicottero per dare soccorso ai comuni di Savelli, Verzini, Truggoli, San Nicola dell’Alto, da vari giorni tagliati fuori da ogni comunicazione.

Sulle zone costiere della Sicilia è nevicato fino a sera.

Sulle cittadine e sui paesi di collina e di montagna le tormente continuano con immutata violenza.

A Palermo un vento gelido e fastidioso si è sostituito alla neve, che rimane sui monti della Conca d’Oro, ravvivati, a sprazzi, da un pallido sole.

A Floresta, che è isolata da oramai 7 giorni, la neve è alta più di due metri.

Analisi su scala europea

A 500 hPa tutta l’Europa è interessata da una circolazione depressionaria, che presenta due minimi di geopotenziale: uno situato sulla Polonia, l’altro sulle Alpi Occidentali, entrambi con un valore di 5120 gpm.
I radiosondaggi misurano, sempre al livello geopotenziale di 500 hPa, -33°C sulla verticale di Marsiglia, -41°C sulla Germania, -40°C su Parigi, e-35°C su Bordeaux.

Le correnti in quota cominciano a diventare sud occidentali sulla nostra Penisola.

Al suolo permane l’influenza dell’Anticiclone Siberiano sull’Europa Settentrionale: un massimo di 1038 hPa sulla Finlandia si ricollega ad un altro, ugualmente di 1037 hPa, centrato ad ovest della Scozia.

Il fronte di irruzione dell’aria siberiana ha raggiunto la Corsica, provocandovi la formazione di una depressione di 995 hPa.

Un’altra depressione di uguale valore barico è centrata sull’Algeria, facendo sì che tutto il Mediterraneo Centrale sia interessato da una zona di instabilità.

Continua…

Cronaca Meteorologica Le bufere di neve che si sono abbattute per una decina di giorni, quasi ininterrottamente, su Abruzzo e Molise, sono cessate nella mattinata di ieri, e le condizioni meteorologiche sembrano avviate verso un deciso miglioramento. Su tutto il territorio della Provincia di Chieti è tornato a risplendere il Sole. Questa mattina sono stati liberati già 11 dei 91 Comuni rimasti isolati. A Campobasso la neve ha cessato di cadere durante la notte, ma nel pomeriggio è ripresa a cadere con molta intensità. Per quanto il sole sia tornato a splendere su Matera, la temperatura si mantiene rigida, e la città resta ancora isolata. A Lettino, sul punto più alto del Matese (1.100 metri), sono stati registrati -17°C. Anche su Taranto, che finora era stato solamente sfiorato dalla tempesta, stamani sono caduti 10 cm di neve. Rimangono isolati i centri di Martina Franca e Laterza. Su tutta la Puglia, verso sera, il cielo ha ripreso ad oscurarsi, mentre la temperatura si aggira attorno ai -3°C. Per altre cinque ore è nevicato su Napoli e sulle zone circostanti. A Camaldoli ed a Capodimonte, la coltre bianca ha raggiunto uno spessore di circa 30 cm. Nella parte bassa della città, sul lungomare, la neve ha raggiunto i 15 cm. La città, che non è abituata a simile, eccezionale, imperversare degli eventi, è rimasta paralizzata per alcune ore. Questa mattina, da Catanzaro, è partito un elicottero per dare soccorso ai comuni di Savelli, Verzini, Truggoli, San Nicola dell’Alto, da vari giorni tagliati fuori da ogni comunicazione. Sulle zone costiere della Sicilia è nevicato fino a sera. Sulle cittadine e sui paesi di collina e di montagna le tormente continuano con immutata violenza. A Palermo un vento gelido e fastidioso si è sostituito alla neve, che rimane sui monti della Conca d’Oro, ravvivati, a sprazzi, da un pallido sole. A Floresta, che è isolata da oramai 7 giorni, la neve è alta più di due metri.Analisi su scala europea A 500 hPa tutta l’Europa è interessata da una circolazione depressionaria, che presenta due minimi di geopotenziale: uno situato sulla Polonia, l’altro sulle Alpi Occidentali, entrambi con un valore di 5120 gpm. I radiosondaggi misurano, sempre al livello geopotenziale di 500 hPa, -33°C sulla verticale di Marsiglia, -41°C sulla Germania, -40°C su Parigi, e-35°C su Bordeaux. Le correnti in quota cominciano a diventare sud occidentali sulla nostra Penisola. Al suolo permane l’influenza dell’Anticiclone Siberiano sull’Europa Settentrionale: un massimo di 1038 hPa sulla Finlandia si ricollega ad un altro, ugualmente di 1037 hPa, centrato ad ovest della Scozia. Il fronte di irruzione dell’aria siberiana ha raggiunto la Corsica, provocandovi la formazione di una depressione di 995 hPa. Un’altra depressione di uguale valore barico è centrata sull’Algeria, facendo sì che tutto il Mediterraneo Centrale sia interessato da una zona di instabilità. Continua…

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