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Febbraio 1956, Italia sotto la neve. 08 Febbraio 1956: 5 metri di neve nell'ascolano

di Marco Rossi
28 Gen 2012 - 14:53
in Senza categoria
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febbraio-1956,-italia-sotto-la-neve.-08-febbraio-1956:-5-metri-di-neve-nell'ascolano
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Il freddo non cesserà, per ora, ma sarà più umido e sopportabile

commento di analisi meteorologica di allora

L’ondata di freddo che da una settimana si è abbattuta sull’Italia continuerà anche nei prossimi giorni, più o meno accentuata.

Avremo però un freddo umido, in quanto al di sopra dell’Aria Artica, sta scorrendo aria più umida proveniente dall’Atlantico Settentrionale, apportatrice di nuvole.

L’improvviso incrudimento dell’inverno dopo che i primi due mesi erano trascorsi piuttosto miti, va ricercato nella stazionarietà di una vasta area di alta pressione sulle regioni scandinave, che ha convogliato verso l’Europa Centrale prima, e l’Italia poi, una notevole quantità di aria artica.

Tale flusso freddo è stato favorito, inoltre, da una zona di basse pressioni sull’Italia, che attualmente si sono spostate verso l’Egeo ed il Mediterraneo orientale.

Tra la zona di alta e quella di bassa si è avuto un trasporto di aria gelida che, scendendo rapidamente verso sud, ha dato origine, oltre alla sensibile diminuzione della temperatura, ad un sostenuto e fastidioso vento di tramontana.

Tale recrudescenza dell’inverno nel suo ultimo periodo non deve meravigliare.

Le statistiche, infatti, mostrano numerosi esempi negli anni passati di vicende meteorologiche analoghe a quelle di quest’anno.

Vi è da ricordare, inoltre, che nella climatologia italiana le ondate di freddo più accentuate si verificano con maggiore frequenza proprio nel mese di Febbraio.

Bisogna ricordare che anche nel 1954 l’Europa e l’Italia furono sotto una coltre di neve, freddo e gelo.

Altri periodi di freddo, che allora furono definiti eccezionali, si ebbero a metà Gennaio 1953, ai primi di Dicembre del 1952.

Per quanto le notizie storiche non siano da considerarsi sempre esatte, in quanto i cronisti, nel determinare il carattere di un inverno, dovevano riferirsi agli inverni precedenti, ed erano perciò portati ad intensificare la valutazione degli effetti, riportiamo un buon numero di anni scelti a caso che ebbero inverni rigidi:
1929, 1911, 1893, 1891, 1888, 1854, 1841.

Antiche cronache riportano che nel 1895 il 10 Gennaio ed il 06 Febbraio furono freddissimi, in Italia, e che enormi furono i danni provocati dal gelo e dalla neve.

Nel 1803 gelò il porto di Livorno, negli inverni 1594, 1507 e 1503 gelò, come quest’anno, la Laguna Veneta.

Cronaca

L’Italia è intanto alla sua ottava giornata di gelo.

Il freddo si è mitigato su molte regioni, ma nel Sud il maltempo sta provocando danni gravissimi.

Nel Trentino, dopo una pausa di 24 ore, nelle quali il termometro è salito in media di 5-6 gradi, stamani viene registrato l’inizio di una nuova ondata di gelo.

A Bolzano ieri la minima era di -4,8°C, oggi è di -10,5°C; al Passo Resia si è passati da -13° a -23°C, al Giovo da -16° a -26°C.

Proseguono le bufere di neve al Centro Sud.

Nella zona di Castel San Pietro, in provincia di Ascoli Piceno, la neve è alta 5 metri.

In provincia di Spoleto, dopo la forte nevicata della scorsa notte, il cielo si è aperto e c’è il Sole, ma la temperatura si mantiene rigidissima con punte eccezionali che non si ricordavano dal famoso inverno del 1929.

A Castelluccio di Norcia la neve ha raggiunto i due metri di altezza, e la temperatura è scesa fino a -19°C.

Durante la notte su tutto il territorio compreso tra la costiera adriatica e la dorsale appenninica, in Abruzzo e Molise, sono imperversate tormente di neve che hanno superato, per intensità , tutte quelle dei giorni precedenti.

A Chieti la neve è alta 1 metro, e la temperatura è calata fino a -10°C.

Sulle strade tra Francavilla ed Ortona automobili e camionisti sono rimasti bloccati.

Nelle zone di alta montagna la neve ha raggiunto i tre metri di altezza.

I paesi bloccati dalla tormenta sono saliti a 91 in 102 Comuni della provincia.

La bufera di neve in provincia di Teramo ha assunto una violenza che non si ricordava da almeno 50 anni.
Nel capoluogo la temperatura è scesa fino a -8°C, mentre sul Gran Sasso è scesa fino a -19°C.

Nella provincia di Pescara e su tutta la fascia costiera la neve è caduta copiosamente per tutta la notte ed ancora continua.

In Puglia i comuni di Locorotondo, Alberobello, Noci, Gioia del Colle, Martina Franca, Altamura la neve ha raggiunto i due metri, ed i Comuni stessi sono isolati.

Nevica ancora abbondantemente su tutta la provincia di Foggia.
La temperatura è rigidissima: -12°C.

Su Foggia città, invece, dopo 8 giorni, è tornato il sereno.
A Bari e provincia non nevica più.

Nel cielo appare, di tanto in tanto, un debole Sole.

La temperatura, alle ore 12, era risalita fino a+3,5°C.

Anche in Sicilia la situazione resta critica.

Senza interruzione la neve è caduta per tutta la notte su Palermo ed in modo particolare sulla periferia della città.

Erice è completamente isolata.

Ad Enna la neve ha raggiunto i 35 cm, paralizzando il traffico.

Il freddo non cesserà, per ora, ma sarà più umido e sopportabile commento di analisi meteorologica di allora L’ondata di freddo che da una settimana si è abbattuta sull’Italia continuerà anche nei prossimi giorni, più o meno accentuata. Avremo però un freddo umido, in quanto al di sopra dell’Aria Artica, sta scorrendo aria più umida proveniente dall’Atlantico Settentrionale, apportatrice di nuvole. L’improvviso incrudimento dell’inverno dopo che i primi due mesi erano trascorsi piuttosto miti, va ricercato nella stazionarietà di una vasta area di alta pressione sulle regioni scandinave, che ha convogliato verso l’Europa Centrale prima, e l’Italia poi, una notevole quantità di aria artica. Tale flusso freddo è stato favorito, inoltre, da una zona di basse pressioni sull’Italia, che attualmente si sono spostate verso l’Egeo ed il Mediterraneo orientale. Tra la zona di alta e quella di bassa si è avuto un trasporto di aria gelida che, scendendo rapidamente verso sud, ha dato origine, oltre alla sensibile diminuzione della temperatura, ad un sostenuto e fastidioso vento di tramontana. Tale recrudescenza dell’inverno nel suo ultimo periodo non deve meravigliare. Le statistiche, infatti, mostrano numerosi esempi negli anni passati di vicende meteorologiche analoghe a quelle di quest’anno. Vi è da ricordare, inoltre, che nella climatologia italiana le ondate di freddo più accentuate si verificano con maggiore frequenza proprio nel mese di Febbraio. Bisogna ricordare che anche nel 1954 l’Europa e l’Italia furono sotto una coltre di neve, freddo e gelo. Altri periodi di freddo, che allora furono definiti eccezionali, si ebbero a metà Gennaio 1953, ai primi di Dicembre del 1952. Per quanto le notizie storiche non siano da considerarsi sempre esatte, in quanto i cronisti, nel determinare il carattere di un inverno, dovevano riferirsi agli inverni precedenti, ed erano perciò portati ad intensificare la valutazione degli effetti, riportiamo un buon numero di anni scelti a caso che ebbero inverni rigidi: 1929, 1911, 1893, 1891, 1888, 1854, 1841. Antiche cronache riportano che nel 1895 il 10 Gennaio ed il 06 Febbraio furono freddissimi, in Italia, e che enormi furono i danni provocati dal gelo e dalla neve. Nel 1803 gelò il porto di Livorno, negli inverni 1594, 1507 e 1503 gelò, come quest’anno, la Laguna Veneta. Cronaca L’Italia è intanto alla sua ottava giornata di gelo. Il freddo si è mitigato su molte regioni, ma nel Sud il maltempo sta provocando danni gravissimi. Nel Trentino, dopo una pausa di 24 ore, nelle quali il termometro è salito in media di 5-6 gradi, stamani viene registrato l’inizio di una nuova ondata di gelo. A Bolzano ieri la minima era di -4,8°C, oggi è di -10,5°C; al Passo Resia si è passati da -13° a -23°C, al Giovo da -16° a -26°C. Proseguono le bufere di neve al Centro Sud. Nella zona di Castel San Pietro, in provincia di Ascoli Piceno, la neve è alta 5 metri. In provincia di Spoleto, dopo la forte nevicata della scorsa notte, il cielo si è aperto e c’è il Sole, ma la temperatura si mantiene rigidissima con punte eccezionali che non si ricordavano dal famoso inverno del 1929. A Castelluccio di Norcia la neve ha raggiunto i due metri di altezza, e la temperatura è scesa fino a -19°C. Durante la notte su tutto il territorio compreso tra la costiera adriatica e la dorsale appenninica, in Abruzzo e Molise, sono imperversate tormente di neve che hanno superato, per intensità , tutte quelle dei giorni precedenti. A Chieti la neve è alta 1 metro, e la temperatura è calata fino a -10°C. Sulle strade tra Francavilla ed Ortona automobili e camionisti sono rimasti bloccati. Nelle zone di alta montagna la neve ha raggiunto i tre metri di altezza. I paesi bloccati dalla tormenta sono saliti a 91 in 102 Comuni della provincia. La bufera di neve in provincia di Teramo ha assunto una violenza che non si ricordava da almeno 50 anni. Nel capoluogo la temperatura è scesa fino a -8°C, mentre sul Gran Sasso è scesa fino a -19°C. Nella provincia di Pescara e su tutta la fascia costiera la neve è caduta copiosamente per tutta la notte ed ancora continua. In Puglia i comuni di Locorotondo, Alberobello, Noci, Gioia del Colle, Martina Franca, Altamura la neve ha raggiunto i due metri, ed i Comuni stessi sono isolati. Nevica ancora abbondantemente su tutta la provincia di Foggia. La temperatura è rigidissima: -12°C. Su Foggia città, invece, dopo 8 giorni, è tornato il sereno. A Bari e provincia non nevica più. Nel cielo appare, di tanto in tanto, un debole Sole. La temperatura, alle ore 12, era risalita fino a+3,5°C. Anche in Sicilia la situazione resta critica. Senza interruzione la neve è caduta per tutta la notte su Palermo ed in modo particolare sulla periferia della città. Erice è completamente isolata. Ad Enna la neve ha raggiunto i 35 cm, paralizzando il traffico.

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