Situazione di stallo e assai complessa su scala Europea, ove già da alcuni giorni abbiamo assistito ad una sensibile attenuazione del flusso di correnti oceaniche, il cui raggio d’azione fatica a penetrare oltre le coste occidentali Europee.
Il vortice polare a nord-est del Canada tuttavia non ha intenzione di mollare così facilmente, e cerca energicamente di pilotare le correnti perturbate Atlantiche verso l’Europa, ma trovando una strenua resistenza più ad est nel campo altopressorio termico presente alle alte latitudini.
Infatti è in atto un braccio di ferro fra colossi: l’Anticiclone termico polare-scandinavo oppone un fortissimo blocco, ed è peraltro responsabile della separazione e temporaneo calo d’attività dei due lobi del vortice polare, il cui ramo siberiano è sospinto dall’Anticiclone verso il nord della Russia e la Penisola Scandinavia.
Tale configurazione induce aria molto gelida a scorrere dall’Artico Russo fino appunto a parte della Penisola Scandinava, in particolare la Finlandia. E’ in atto una significativa ondata di gelo, che non è nemmeno la prima di questo mese, ed è destinata ad intensificarsi nei prossimi giorni.
Anche sul Mediterraneo centro-occidentale non si palesa l’influenza diretta del respiro oceanico, con una stretta saccatura che non va oltre la Penisola Iberica e l’entroterra marocchino. Allo stesso tempo persiste l’azione di un cut-off sullo Ionio, il quale contribuisce a favorire ulteriore piogge su molte regioni meridionali, in particolare i settori ionici, con accumuli di maggiore entità sull’est della Calabria.
E, come nella giornata di ieri, il nord dell’Italia invece gode di maggior riparo rispetto alla circolazione instabile presente al centro-sud, e ciò favorisce quanto meno temperature minime più consone al periodo in essere. Nei prossimi giorni, anche il settentrione vedrà condizioni meteo maggiormente incertezze, per calo di geopotenziali associato a prime infiltrazioni d’aria umida.
Tale vortice sullo Ionio va colmandosi, tuttavia non assisteremo a una ripresa altopressoria evidente, ed anzi il campo barico sarà ancora contraddistinto da una parziale circolazione ciclonica e da geopotenziali medio-bassi, con generale variabilità che tenderà ad estendersi anche al nord Italia.
Il futuro a medio termine vedrà probabilmente vincere, per quanto ci riguarda, le correnti oceaniche comandate dal Vortice Polare Canadese, che riprenderà ad inviare le cosiddette ondulazioni perturbate.
Nonostante l’Alta Pressione termica cercherà di estendere il proprio blocco con direttrice meridionale verso l’Europa orientale e Balcanica, l’obiettivo di sospingere il proprio respiro gelido fin verso l’Italia fallirà, sotto la spinta delle correnti occidentali in intensificazione, coadiuvate da una forte ripresa dell’attività dell’Alta Pressione mite sub-tropicale oceanica.
L’aria rigida continentale di matrice Russo-Siberiana si fermerà dunque ai Balcani e al mar Nero, senza poter avere modo si spingersi in maniera ulteriormente retrograda verso occidente.
Il finale del mese vedrà dunque sul Mediterraneo centro-occidentale l’alternanza tra intrusioni d’aria mite in seno al flusso zonale oceanco, e le invasioni a carattere sempre più primaverile dei promontori stabilizzanti dal cuore caldo sub-tropicale, che sono peraltro i protagonisti di un inverno completamente assente sul comparto Mediterraneo.
Tutto ciò pare dover inevitabilmente rappresentare un’ulteriore conclusione alle speranze di possibili disegni configurativi freddi in questo finale assai desolante dell’inverno 2006-2007.