E’ veramente incredibile quante difficoltà sta creando la situazione depressionaria sull’est europeo; la particolare configurazione con due centri depressionari, uno sui Balcani e l’altro nel cuore della Russia centrale, con la complicità di una figura anticiclonica ben estesa dalla Siberia attraverso un lungo corridoio da nordest verso sudovest fin sulla penisola iberica passando per l’Europa centrale, dove scorgiamo il massimo di 1034hpa, permette la discesa di aria fredda sia di origine artica che di estrazione continentale sui paesi orientali che si trovano così ad affrontare non solo il freddo assai pungente per la stagione, ma soprattutto, anomale precipitazioni piuttosto insistenti ed abbondandi, con la complicanza di forti venti e vere bufere di neve.
Il freddo si staglia dal confine del Reno verso est, scindendo il continente in due settori, uno più temperato che corrisponde all’Europa occidentale, con cieli variabili-poco nuvolosi e temperature gradevoli, addirittura superiori alla norma sulla penisola iberica, che davvero gode di una lunga fase soleggiata e stabile, l’altro di cui ho appena parlato con cieli chiusi freddo intenso e precipitazioni abbondanti.
In pieno Atlantico, un lungo treno di fronti, avanza da sudovest verso nordest, costretto dalla posizione della zona di alta pressione, a restare ai limiti del continente e risalire fin verso le regioni scandinave, dove la loro influenza è evidenziata dal quadro termico, decisamente aumentato in Norvegia, dove un fronte caldo e venti meridionali hanno riportato sulla costa temperature decisamente sopra lo 0°C, dopo un periodo piuttosto freddo, mentre il resto dell’are è ancora su valori decisamente invernali.
Situazione oceanica anche per il Regno Unito, che sotto l’influenza delle correnti atlantiche, gode di temperature nella norma del periodo, dopo i rigori passati, e di cieli grigi variabili e piovosi.
Il bacino del Mediterraneo si trova come spesso sta accadendo al limite tra due situazioni diverse: ad oriente si sente l’influenza della depressione fredda balcanica, che specie sulle regioni centro meridionali adriatiche sta portando nuvolosità compatta, ma con scarsi fenomeni, in attesa di una diminuzione della temperature sensibile per l’entrata delle correnti orientali, che si presenteranno con bora debole al nord, moderata al centro sud e a tratti forte su Puglia e Calabria ionica, e qui potrebbero esserci anche fenomeni più consistenti.
Il lato tirrenico invece risentirà maggiormente della protezione anticiclonica, in fase di espansione anche sul mare nostrum, con cieli più sgombri e una diminuzione termica meno avvertita.
Da notare la presenza di una situazione debolmente depressionaria nell’entroterra africano, mina vagante che non sembra dover avere un ruolo importante nell’evoluzione del tempo per il nostro continente ma che mi piace evidenziare, per l’incertezza degli spostamenti ed eventuali influenze future di tali figure.
E proprio il futuro meteorologico, resta ancora da definire, e dopo la sfuriata balcanica di oggi e domani, si dovrebbe ristabilire temporaneamente un regime anticiclonico sul nostro paese, ma la sua durata sarà breve, seguita da nuovi peggioramenti sempre dovuti ai movimenti delle due figure ormai ben note: anticiclone Atlantico e Vortice Polare.