L’interrogativo nasce dal fatto che l’osservazione odierna dei modelli di previsione lascia intendere un po’ meno caldo rispetto a quanto poteva apparire qualche giorno fa. Pare infatti che l’isoterma +25 °C a 1500 m circa di quota sia destinata a portarsi esclusivamente sulla Sardegna, sfiorando al massimo i versanti occidentali della Sicilia.
Non per questo si può dire che non ci sarà l’ondata di caldo prevista, perché gran parte della Penisola sarà sotto una +20 °C sempre a 1500 m di quota. Uniche regioni che forse rimarranno relativamente ai margini del caldo opprimente saranno quelle del Nordest e tutti i settori Alpini, dove i temporali porteranno il refrigerio mancante sul resto d’Italia.
Ma dobbiamo fare una considerazione. Le temperature che propongono le carte di previsione rappresentano una stima delle temperature previste. Certo vi sono occasione nelle quali poi si rivelano effettivamente tali, ma spesso o vengono leggermente sottostimate o viceversa. Ecco allora che diviene estremamente importante avere dei riferimenti in tempo reale su quelle che sono le temperature effettivamente presenti in un dato momento ad una data quota altimetrica di riferimento. E ciò e possibile con quelli che comunemente vengono chiamati “radiosondaggi”.
Un esempio può essere quello relativo alla passata ondata calda che, nonostante la breve durata, portò valori assai elevati su molte zone del Sud, in particolare la Sardegna. Proprio sulla nostra Isola maggiore vennero infatti segnalati addirittura +27.8 °C a 850 hPa (altezza barica corrispondente ai circa 1500 m di quota più volte menzionati), contro una previsione che non prevedeva punte superiori ai +25 °C.
È evidente quindi che ancora non possiamo dire con esattezza quale sarà l’effettiva intensità dell’onda calda in arrivo, nonostante l’osservazione delle carte sia meno cruenta dei giorni scorsi. Non dobbiamo infatti dimenticarci che l’aria in arrivo proviene direttamente dalle zone desertiche del Nord Africa, dove, proprio in questo periodo, si raggiungono i picchi di caldo più elevati.
Ed anche se prima di giungere sulle nostre regioni dovrà attraversare il mare, l’effetto mitigante dello stesso sarà molto relativo. A questo punto non resta che attendere l’apice della fase calda per poter valutarne scientificamente la portata e magari avanzare il raffronto con quanto le carte vogliono farci credere alla luce degli ultimi aggiornamenti. Solo cosi potremo stabilire se sarà caldo eccezionale o caldo comunque normale. Senza però scordarci che anche se dovesse risultare eccezionale, siamo pur sempre nel range degli accadimenti statisticamente probabili.