Viene a prospettarsi una spinta dinamica dell’anticiclone delle Azzorre che a causa di un cut-off, circolazione fredda ed antioraria dovuta all’isolamento di un vortice di matrice polare sulle coste iberiche, si prospetta non propriamente con asse verticale ma con un’onda convessa.
L’aria fredda, di matrice polare, segue questa convulsa esposizione tra cavi d’onda e salti d’onda come da rielaborazione grafica. Ovviamente in queste situazioni “particolari” viene ad instaurarsi un richiamo di aria calda dal basso Mediterraneo, ante frontale, con limitate prerogative stabilizzanti.
In effetti i primi giorni della settimana, qui ci dobbiamo riferire al precedente editoriale ove veniva descritta una situazione di blocco anticiclonico balcanico/russo, tale richiamo di calde correnti sud occidentali porterà un situazione di “apparente estate”. In maniera più appropriata, senza scivolare in equivoci del tipo “è tornata l’estate”, possiamo dire che tale futura evoluzione ben rappresenta i marcati scambi termici tra polo e regioni sub tropicali (cfr. vettori che dalle coste della Penisola iberica raggiungo l’estremo lembo settentrionale della Russia europea).
In ogni caso, come già accennato in passate edizioni, dal modello rielaborato non si scorge più il blocco continentale altopressorio ad est; al contrario sulla Turchia ora viene rappresentata una circolazione antioraria (depressionaria).
L’aria fredda, limite d’avanzata del nucleo polare (tratto convesso in blu), ora sembra vincere questo “muro” ad est del Continente e dividersi in due principali direzioni. Una finirà ad alimentare quella depressioni sulle coste iberiche, l’altra gradualmente guadagnare terreno verso l’Europa centrale. Con tale disposizione dei gpts e delle correnti alle medio ed alte quote, sembra iniziare una marcata fase di peggioramento. Peggioramento che dovrebbe iniziare da giovedì per estendersi in maniera sempre più marcata nei giorni a seguire (regioni centro settentrionali ed in particolar modo quelle del versante di ponente).
In ogni caso, questo sul più lungo termine, la pressione esercitata dall’aria fredda favorirà una maggiore compressione dell’Hp sub tropicale che permetterà l’ingresso di correnti, via via, più fredde (qui possiamo realmente parlare di freddo e non fresco) sul settore del Mediterraneo centrale.
Ovviamente questa resta una mia “particolare” lettura, tanto più che i modelli non sembrano molto permeabili e ben leggibili; tuttavia si potrebbe confermare la seconda avvezione fredda alla scadenza della prima decade del mese in corso.