Estremizzazione meteo climatica? Può darsi, di certo stiamo affrontando scenari diametralmente opposti a quanto accadde un anno fa.
Il 2017, in Italia, è stato uno degli anni più siccitosi della storia. La carenza idrica, drammatica, ha provocato tantissimi problemi e in particolare ha sofferto le pene dell’inferno il comparto agricolo. Ovvio che la priorità sono le famiglie, le persone, indi per cui i razionamenti riguardavano anzitutto le campagne.
Sul finire dell’anno, nel dicembre scorso, è intervenuto un importante cambiamento. Si sono riveste le perturbazioni, fredde perturbazioni settentrionali che hanno riportato piogge e neve in montagna. Un mese che c’aveva in qualche modo illuso, poi venne gennaio e lo spauracchio della siccità imperante si ripresentò. Fu un mese “mite”, con pochissime precipitazioni (eccezion fatta, come ben sappiamo, per l’arco alpino). All’epoca si andò a caccia di notizie positive e le notizie positive vennero dall’atmosfera. Atmosfera che si preparava allo sconquasso del Vortice Polare, atmosfera che avrebbe regalato quell’ingente cambiamento che stiamo vivendo tuttora.
Alla resa dei conto possiamo dirlo, quanto niente quando troppo. Già, perché ora c’è il rischio che piova veramente troppo e che su alcune regioni vadano a crearsi situazioni di criticità. Osservando i modelli matematici di previsione è evidente come le perturbazioni – dopo una brevissima pausa – siano destinate a ripresentarsi in massa. Il che dovrebbe caratterizzare gran parte di marzo e anche aprile – viste le autorevoli proiezioni stagionali – potrebbe portarci grandi precipitazioni. Non che sia un male, intendiamoci, certo è che magari una distribuzione più efficace nel corso di un anno non sarebbe male. Poi ovvio, la natura fa ciò che vuole e non siamo certo noi a poter decidere se e quando deve piovere.
Il freddo è un altro discorso, l’argomento lo stiamo trattando dettagliatamente ogni giorni e sappiamo che la situazione è in costante evoluzione. Le possibilità che la seconda metà di marzo sia davvero freddo ci sono, le probabilità restano invariate anche perché il terremoto atmosferico di febbraio è ben lungi dall’essersi risolto. Per questo riteniamo che sia bene non abbassare la guardia, perché da qui a maggio potrebbero verificarsi ondate di maltempo davvero rilevanti.