Ormai da qualche giorno i modelli matematici indicano l’approfondimento di un’incisiva saccatura verso la Penisola Iberica, con consistente richiamo di correnti meridionali verso il nostro Paese. Si tratterebbe di una svolta dopo un periodo contraddistinto da correnti in prevalenza settentrionali: il flusso meridionale riporterebbe le condizioni adatte al maltempo sul Nord, penalizzato invece dalle perturbazioni in movimento dai quadranti settentrionali per la presenza della barriera alpina, come sta accadendo in questo periodo.
Gli aggiornamenti di oggi pongono più di qualche dubbio sull’esatta evoluzione, in particolare per quanto concerne la traiettoria d’affondo della saccatura. L’Alta Pressione atlantica potrebbe forzare la mano e costringere la depressione ad un’evoluzione più orientale: una tale ipotesi, più fredda, rimetterebbe in gioco tutto il Centro-Sud per quanto riguarda le precipitazioni attenuando nel contempo l’entità e la durata dell’affondo sciroccale. Le prossime due immagini mostrano l’evoluzione media multimodel di domenica, tenendo conto degli ultimi aggiornamenti dei modelli GFS, ECMWF, UKMO, NOGAPS, GENS (il cosiddetto run di controllo).
Scrutando alcuni dei singoli modelli, possiamo immediatamente notare le vere differenze in campo sulla previsione per domenica. Abbiamo preso come riferimento l’evoluzione proposta dalle GFS, dalle ECMWF e dalle NOGAPS. Il modello americano, nella sua ultima elaborazione, propone un affondo ciclonico diretto sulla Penisola Iberica, ma un po’ più flebile del previsto senza un’eccessiva penetrazione fredda in quota. Le ECMWF e le NOGAPS sono invece più indirizzate al rapido avvicinamento dell’onda ciclonica verso l’Italia già domenica: l’evoluzione delineata dalle NOGAPS (ultima mappa della serie) evidenzia addirittura un deciso ingresso freddo dal Rodano.