MEZZA EUROPA coinvolta da un repentino blitz invernale In Italia ne abbiamo sentito gli effetti solo qualche giorno fa, ma nella scorsa settimana era stata una parte importante dell’Europa a risentire di un raffreddamento decisamente significativo. Prima la Scandinavia, poi le nazioni baltiche e la Polonia, con la neve di maggio che in maniera un po’ anomala è caduta fino a quote molto basse e, laddove non si sono visti i fiocchi, il freddo non è certo mancato. Si sono avute gelate non solo alle latitudini più alte, ma anche su tutte le nazioni centrali del Continente.
Se analizziamo le anomalie termiche dei primi 7 giorni di maggio, notiamo in modo chiaro l’impronta dell’influenza della saccatura artica sui luoghi già menzionati fino alle zone balcaniche, più accentuate proprio in Polonia dove localmente gli scarti complessivi dalla norma, nell’arco dell’intero periodo settimanale, hanno toccato i 4-5 gradi. Sul resto dell’Europa si è invece contrapposto il solito anticiclonico alimentato da una componente d’aria calda: così, in perfetta antitesi con le zone settentrionali ed orientali del Continente, il campo termico ha seguito un andamento sopra la media, con picchi d’anomalia positiva sull’ovest della Francia.