Un affondo perturbato sta interessando l’Europa Occidentale, incastonato fra due aree anticicloniche, quella azzorriana ben al largo delle coste portoghesi e quella che dal Mediterraneo Centro-Orientale si estende verso le zone dell’Est Europeo. Il perno del vortice di bassa pressione si trova attualmente sul Canale della Manica, da dove viene orchestrato il vasto ammasso nuvoloso proteso dalle zone settentrionali iberiche verso il Nord Italia e gran parte delle nazioni centrali europee. Le condizioni meteo risultano ulteriormente compromesse a causa della discesa di correnti fredde d’estrazione artica che alimentano la saccatura, come si vede chiaramente dall’impronta instabile con la nuvolosità tipica da avvezione fredda sul Vicino Atlantico. Di contro, masse d’aria più miti risalgono sulle zone mediterranee, per il richiamo meridionale di natura pre-frontale esercitato dalla perturbazione.
I venti meridionali, in scorrimento sull’Italia, hanno contribuito ad addensare nuvolosità a tratti compatta sulle zone alpine e prealpine, ma anche sulla Lombardia. In queste zone le nubi hanno infatti prodotto precipitazioni, sebbene piuttosto deboli a parte le zone pedemontane maggiormente a ridosso della fascia prealpina montuosa. Brevi piovaschi si sono spinti fin sull’Alta Toscana, particolarmente esposta al flusso umido sud/occidentale. Le precipitazioni non hanno risparmiato nemmeno Genova, interessata a più riprese da vari piovaschi: l’immagine in basso si riferisce all’episodio piovoso in atto sul capoluogo ligure nel primo pomeriggio.
Le restanti zone dell’Italia Centro-Meridionale hanno invece goduto di bel tempo e clima mite: la neve ha ripreso a cadere sulle zone alpine occidentali, sebbene la quota neve sia risalita momentaneamente oltre i 1200-1300 metri, per via del richiamo di masse d’aria più temperate meridionali. Solo con l’intensificazione dei fenomeni e l’aria più fredda attesa gradualmente nella giornata di domani, il livello delle nevicate si sposterà a quote un po’ più base. Nella foto, la nevicata attualmente in atto sulla zona di Courmayeur, a quote di poco superiori ai 1500 metri.