Un vasto promontorio d’alta pressione guadagna spazio sul Continente Europeo, tanto da aver spostato ulteriormente il proprio baricentro verso levante e contribuendo così di conseguenza a far traslare la saccatura artica verso est. Masse d’aria miti guadagnano terreno verso la Francia e la Penisola Iberica, richiamate da un vortice ciclonico posizionato sull’Atlantico Portoghese: cresce l’instabilità sull’Iberia e scoppia la primavera sull’ovest della Francia, con punte massime di 17-18 gradi.
Il nocciolo freddo ed instabile a tutte le quote sul comparto balcanico si è andato a focalizzare tra la Grecia e l’ovest della Turchia, dove l’ulteriore diminuzione termica è così accompagnata da una sostenuta circolazione settentrionale e da precipitazioni nevose a quote sempre più basse. La neve è caduta ancora su Atene soprattutto nella prima parte della giornata, imbiancando i sobborghi più elevati posti a nord nella parte collinare. Rovesci di neve fino in pianura sono segnalati anche sullo Stretto del Bosforo, coinvolgendo la stessa Istanbul. La dama bianca sta sconfinando a quote bassissime su diverse zone della Turchia Centro-Settentrionale, senza escludere la capitale Ankara.
Si va gradualmente indebolendo l’influenza del freddo artico sull’Italia, dopo aver rapidamente toccato il culmine con venti in progressiva attenuazione. Lievi residui d’instabilità si sono attardati nelle prime ore mattutine sulle estreme regioni meridionali: qualche sporadico fiocco di neve fino a bassa quota si è avuto sull’entroterra pugliese, sulla Calabria ionica e poi nulla più. La circolazione di venti da est-nord/est si è estesa anche alle due Isole Maggiori, facendo addossare nubi sui versanti orientali della Sardegna, ove non sono mancate deboli pioviggini.