Spifferi d’aria umida oceanica continuano a lambire i settori occidentali europei, per l’attività energica di una profonda depressione centrata poco a sud dell’Islanda. Questo flusso sud/occidentale tende tuttavia, nel contempo, ad alimentare la struttura anticiclonica dal cuore molto caldo che abbraccia l’Europa Continentale e buona parte del bacino del Mediterraneo, anche se non mancano situazioni temporalesche, soprattutto sul comparto balcanico, sull’Albania e sulla Grecia, per via dello scorrimento d’aria fresca in quota dai quadranti settentrionali.
L’Europa centrale “‘brucia’”, a causa dell’aria calda stimolata a risalire dal Marocco e dalla Spagna per la presenza ciclonica sull’Atlantico: fra le zone più calde di oggi in Francia spicca Parigi, dove si sono toccati ben 35 gradi, valore che supera di ben 11 gradi la media stagionale. In ebollizione per il caldo africano anche la Germania, con 35 gradi che si sono misurati in diverse località, fra cui Wittmund, Lampertheim e Moenchengladbach. Nemmeno l’Olanda ed il Belgio sono risparmiate da valori cocenti, con 35 gradi ad Eindhoven e 34 gradi ad Anversa. Qualche grado in meno sulla Spagna (area ben più avvezza al grande caldo), a causa della maggiore instabilità culminata in alcuni consistenti episodi temporaleschi: Cordoba ha tuttavia toccato i 38 gradi, dopo i 39 gradi raggiunti ieri.
Le condizioni meteo sull’Italia sono decisamente influenzate dall’anticiclone che determina una prevalente fase di bel tempo con caldo afoso e temperature massime in diverse zone prossime ai 35 gradi. La marginale azione di spifferi freschi in quota dai quadranti settentrionali, contrastando con il riscaldamento dell’aria umida presente nei bassi strati, ha comunque innescato una vivace instabilità atmosferica su tutta la dorsale appenninica meridionale. Fra le aree maggiormente interessate dalle “bombe di calore” temporalesche figura la Campania centro-meridionale, ove stiamo osservando degli sconfinamenti verso le zone costiere (in particolar modo sul Cilento) per via della spinta delle correnti nord-orientali in quota.
L’attività temporalesca è presente anche sull’Appennino Settentrionale, in particolar modo sui versanti toscani. Altre situazioni temporalesche si vanno sviluppando in alcune aree della cerchia alpina, sebbene in questo caso con maggiore ritardo rispetto alle altre zone. Nonostante siano presenti diverse celle convettive, la massima attività alle pendici alpine e prealpine si concretizzerà nelle ore serali, in analogia con quanto accaduto negli ultimi giorni.