Il vulcano più attivo d’Europa resta sorvegliato speciale. Secondo uno studio, coordinato dal gruppo di ricerca inglese Open University e pubblicato sul Bulletin of Volcanology, l’Etna si starebbe dirigendo verso il Mediterraneo ad una velocità di circa 14 millimetri all’anno.
Per semplificare, nell’arco di un secolo il vulcano si potrebbe spostare di 1.4 metri. Un valore all’apparenza piccolo, ma rilevantissimo da un punto di vista geologico. Secondo gli scienziati la situazione andrà monitorata in futuro, perché si potrebbe avere un aumento dei rischi legati all’attività del vulcano stesso.
La massa in movimento è tale che lo spostamento, per quanto lento, potrebbe alla lunga causare danni catastrofici ai fianchi del vulcano: per esempio potrebbe innescare gigantesche frane, con conseguenze difficili da prevedere.
In ogni caso i fenomeni si sviluppano nell’arco di secoli, se non millenni, e al momento sembra che non ci siano indizi che facciano temere l’avvicinarsi di una situazione pericolosa. Un’ulteriore precisazione, tranquillizzante, è arrivata anche dall’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Il movimento riguarderebbe solo il fianco destro del vulcano siciliano e rileva che si tratterebbe di un movimento lentissimo, relativo solo agli strati più superficiali del sottosuolo. Niente paura quindi, perché non ci sono elementi per parlare di eventi imminenti o di pericolo di alcun tipo.