Anche quest’anno l’autunno è stato un periodo ricco di episodi meteo estremi: oramai è un dato di fatto e ogni anno succede sempre qualcosa che in un clima stabile sarebbe considerato estremo.
Non parlo solamente della marea eccezionale di Venezia (che di per sé è un qualcosa di notevolissimo ma pur sempre possibile), ma nell’avere TANTI episodi di meteo estremo in un solo anno o a distanza di un solo anno.
Poco più di 12 mesi fa eravamo alle prese con la tempesta Vaia, l’episodio più intenso probabilmente della storia climatologica italiana, e soltanto l’anno successivo siamo alle prese con la seconda marea più elevata degli ultimi decenni a Venezia.
Volgendo lo sguardo a Sud, abbiamo avuto degli episodi di meteo estremo e alluvionale in Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia, con le alluvioni sulle coste siciliane, nella città di Matera ed episodi di vento fortissimo in Salento.
Oramai, ogni anno, succede sempre qualcosa di severo: se da un lato abbiamo molti più strumenti di registrazione rispetto a qualche anno fa (senza contare che secoli fa non esistevano ovviamente videocamere), dall’altro pare sotto gli occhi di tutti che questi episodi stanno aumentando.
Un singolo episodio non si può attribuire a riscaldamento globale, ma una serie di episodi si, proprio perché l’estremizzazione meteo è un fenomeno oramai conclamato non solo in Italia, ma anche in altri posti del mondo.