Gli uragani e le tempeste tropicali diventeranno sempre più forti e più lente, quindi con maggiore capacità di generare piogge torrenziali. Sono le conclusioni di una ricerca condotta dal Centro nazionale per la ricerca atmosferica (NCAR) che prevede un’evoluzione dei sistemi tropicali preoccupante per i prossimi decenni.
Secondo i ricercatori, nel contesto di un clima sempre più caldo dove il tasso di evaporazione sarà più alto, uragani e tempeste tropicali potrebbero essere di gran lunga più temibili in fatto di venti e precipitazioni. La ricerca ha studiato 22 tempeste atlantiche che hanno fatto storia, confrontandole con simulazioni al computer ad alta risoluzione che ipotizzassero un’evoluzione all’interno di un contesto di riscaldamento globale nei prossimi decenni.
Si è giunti alla conclusione che i sistemi tropicali avrebbero a disposizione più energia per svilupparsi, il che aumenterebbe la loro intensità e la loro capacità di generare pioggia. Per fare un esempio, l’uragano Ike (che ha ucciso più di 100 persone e devastato parte del Golfo del Messico nel 2008) nel clima del futuro potrebbe avere venti più potenti del 13%, si muoverebbe un 17% più lentamente e sarebbe un 34% più piovoso.
Al contrario, altri sistemi potrebbero diventare un po’ più deboli (come l’uragano Ernesto) o muoversi un po’ più velocemente (come l’uragano Gustav) ma in nessun caso le simulazioni prevedono una perdita di capacità pluviometrica. Lo studio stima che il tasso di pioggia delle tempeste future, simulato dai modelli climatici, aumenterebbe in media del 24%.