Primavera al capolinea:
è l’ultimo giorno primaverile, perlomeno per il calendario meteorologico. Da sabato, 1 giugno, inizierà ufficialmente l’estate e ci si aspetta che l’estate cominci a fare il suo dovere. Perché se è vero che la primavera è stagione capricciosa per antonomasia – giustificando solo in minima parte le possenti anomalie barico/termiche di maggio – la bella stagione è tale perché ricca di sole. Potrà esserci più o meno caldo, poco importa, l’ingrediente essenziale è la presenza di una struttura anticiclonica possente e duratura.
Sussulto instabile:
la depressione euro-mediterranea sta causando condizioni di maltempo su molte delle nostre regioni. Il graduale spostamento ad est, verso l’Europa orientale, sta convogliando l’instabilità verso sud e difatti nelle prossime 24 ore assisteremo all’intensificarsi dei fenomeni anche nel mezzogiorno. Ma dovrebbe trattarsi del canto del cigno, l’ultima ripicca perturbata prima di un cambio circolatorio sostanziale.
Il primo affondo estivo:
riuscirà nell’impresa di convincerci? Difficile dirlo. Quel che possiamo sostenere, al momento, è che nel corso della prossima settimana registreremo un significativo rialzo pressorio dettato inizialmente dall’espansione di una propaggine anticiclonica azzorriana, mentre in seguito si dovrebbe assistere alla congiunzione tra un’ampia struttura altopressoria scandinava e un promontorio proveniente dal nord Africa. Un lungo corridoio di bel tempo che si staglierà sull’Europa centro mediterranea e che dividerà l’ovest dall’est.
Temperature in rialzo:
abbiamo dato uno sguardo al profilo termico previsto, notando un significativo aumento nei prossimi 7-10 giorni. Dopo un rientro alla normalità, le temperature dovrebbero risentire della risalita di masse d’aria calda dal nord Africa e conseguentemente attestarsi su valori superiori alle medie stagionali. Lecito domandarsi, a questo punto, se si tratterà di un vero cambio di tendenza o se dovremo sopportare nuovi, repentini cambiamenti di scenario.
Le incognite:
ci sono eccome! Pocanzi abbiamo citato la separazione est/ovest indotta dal corridoio anticiclonico euro-mediterraneo. Bene, seguendo i dettami modellistici c’è da credere che da un lato e dall’altro possano isolarsi due gocce d’aria fredda che pian piano potrebbero erodere l’impianto anticiclonico andando a minare la tenuta del bel tempo. Un’azione a tenaglia, che rischia di aprire altri scenari d’instabilità anche in Italia. Staremo a vedere.
Focus: evoluzione sino al 13 giugno 2013
Sabato, come detto, sarà la prima giornata d’estate e l’ultima in balia del maltempo. Maltempo che si accanirà soprattutto al centro sud e al di là delle Alpi, mentre sul nord inizieranno a manifestarsi ampie schiarite. Schiarite che domenica prevarranno un po’ ovunque, specie al mattino e durante le ore serali.
La parte centrale del giorno, invece, potrebbe condurre all’insorgenza di nubi temporalesche a ridosso dei rilievi e nelle zone interne. L’instabilità diurna dovrebbe attardarsi anche nei primi giorni della prossima settimana, quando però percepiremo i segnali di un consolidamento anticiclonico più convincente.
La prima decade di giugno potrebbe terminare all’insegna del tempo estivo, con sole prevalente e temperature leggermente superiori alla norma.
Evoluzione sino al 18 giugno 2013
Come detto in sede evolutiva, la graduale erosione del campo anticiclonico condurrebbe verso un ritorno dell’instabilità diurna e una rientro alla normalità delle temperature. Difficile stabilire se si tratterà di insidie poco convincenti, oppure se dovremo affrontare ulteriori peggioramenti a dir poco fuori luogo.
In conclusione.
Abbiamo utilizzati tutti i condizionali possibili, perché di questi tempi è bene commentare le condizioni meteorologiche con la dovuta cautela. Ciò non toglie che l’estate sia ormai alle porte e che la situazione dovrà necessariamente stabilizzarsi. Prima o poi.