Montagna d’estate, lo spauracchio dei temporali Che insidia il meteo in montagna: non sono così rari quegli eventi temporaleschi violenti come quelli che giovedì 7 luglio hanno scosso le parti montuose e pedemontane dell’Alta Lombardia, accompagnati da una tempesta di fulmini. Il temporale d’estate è quasi una regola sui monti più elevati e sulle zone limitrofe, anche in quelle situazioni dominate dalle alte pressioni che dovrebbero essere sinonimo di relativo bel tempo.
Le avvisaglie del temporale estivo non sono sempre facili da cogliere, anche perché spesso le giornate si avviano col cielo perfettamente sereno o i cumulonembi temporaleschi si sviluppano quasi all’improvviso, tanto all’improvviso che chi si trova in alta montagna si potrebbe imbattere in mille difficoltà, senza il tempo necessario per trovare riparo. Fondamentale, per evitare incidenti, è avere una certa dimestichezza con il luogo o essere accompagnati da guide esperte, ma quello che non guasta è anche sapere cosa fare se ci si trova all’aperto mentre si abbatte il temporale con fulmini nelle vicinanze.
Una prima fondamentale regola è quella di non farsi prendere dal panico e mantenere la lucidità, evitando qualsiasi attività all’aperto soprattutto nelle vicinanze di fiumi o laghi. Un riparo nell’automobile è sicuro, ma senza mettersi in viaggio e nemmeno sostare o transitare sotto alberi o pali isolati. E’ necessario liberarsi di qualsiasi oggetto metallico anche di piccole dimensioni e non dare la mano ai compagni di escursione, stando distanziati una decina di metri. Si rischia meno isolandosi il più possibile dal terreno, toccandolo in un solo punto, ad esempio saltellando o stando coi piedi uniti.
Le persone colpite da fulmine in genere non sono cariche elettricamente e normalmente non si rischia nulla prestando loro soccorso. Nel caso in cui ci si trovi su un ghiacciaio ed il cielo inizia a non promettere nulla di buono, è consigliabile allontarsi il più rapidamente possibile e recarsi in zone rocciose anche limitrofe, possibilmente riparate e non appuntite. Quando un fulmine cade su un ghiacciaio (l’acqua è un conduttore ideale), l’elettricità si irradia a cerchi concentrici, come un’onda sismica, cercando di andare a scaricarsi ai bordi.
Nell’ambito del monitoraggio delle scariche elettriche, da pochi giorni è attiva sul sito del servizio meteorologico della Provincia di Bolzano una mappa interattiva che informa in tempo reale dei fulmini in atto sul territorio altoatesino e regioni limitrofe (distinguendo fra quelli nube-suolo e quelli nube-nube). La radiazione elettromagnetica emessa da ogni singolo fulmine infatti, viene rilevata da speciali sensori. Per risalire alla località interessata dall’evento è necessario che il fulmine sia rilevato contemporaneamente da almeno due sensori (fra gli oltre 100 dislocati sul territorio italiano ed europeo, di cui uno installato anche a Bolzano, sul tetto dell’Eurac). In base al tempo di percorrenza dell’onda elettromagnetica e alla direzione rilevata dall’antenna è infatti possibile calcolare la posizione esatta del fulmine.
Insieme al radar meteorologico, che permette di stimare in tempo reale l’entità della precipitazione, il censimento dei lampi permette ai tecnici del Servizio Meteorologico ed a quelli della Protezione Civile l’analisi ed il monitoraggio delle celle temporalesche. La mappa inoltre, è ora utile anche ai turisti della zona, in grado così di osservare l’evoluzione dei temporali e organizzare meglio le proprie attività ed escursioni. Uno strumento prezioso per prevenire gli incidenti legati ai fulmini.