L’estate meteorologica è da tempo giunta puntuale sull’Europa ed in generale sull’Emisfero Boreale, con le prime concrete avvisaglie che si erano avute già nel cuore di Maggio quando ondate di caldo fuori periodo avevano preso di mira le zone settentrionali del Continente ed il nord della Russia Europea, dove si sono avuti eccessi termici davvero eccezionali. Giugno per ora ha riservato prevalenti scarti positivi rispetto alla media, con caldo maggiore sull’Artico.
La percezione di una stagione tardiva appare tuttavia ben tangibile dal fatto che si stia presentando in diverse zone non solo mediamente meno calda di alcune estati del recente passato, ma anche molto dinamica ed eccessivamente instabile. In analogia con l’andamento dell’ultimo inverno, si presentano ancora con una certa ripetitività alcune anomalie della circolazione generale delle masse d’aria a grande scala che impediscono affermazioni durature dell’anticiclone verso il Mediterraneo e consentono tra l’altro discese fredde meridiane di notevole rilievo, le quali hanno preso spesso di mira il comparto centro-occidentale europeo, con inevitabili ripercussioni anche alle nostre latitudini.
Quando la circolazione si attua attraverso schemi marcatamente meridiani, se l’aria fredda scende da una parte l’aria calda si trova a salire sul lato opposto. E così sono trascorsi questi primi 20 giorni di giugno, contraddistinti da una discesa fredda a carattere perturbato sul bordo occidentale europeo ed aria calda in risalita a più riprese sulle zone centro-orientali europee, specie i settori sud-orientali del Continente. Quest’aria calda non è tuttavia sintomatica di fasi stabili, tutt’altro in quanto immette energia pronta ad essere spesa con fenomeni meteo estremi non appena giungono spifferi d’aria più fredda. I forti contrasti termici, in un contesto mediamente caldo, sono quindi alla base dei temporaloni e degli eventi di pioggia eccezionale che hanno preso di mira l’Europa Orientale nell’ultimo mese e mezzo, con disastrose inondazioni.
In questi ultimi giorni il tempo perturbato e l’aria artica hanno fatto un ulteriore “salto di qualità”, spostandosi direttamente sui meridiani centrali e sul cuore del Mediterraneo. L’eccezionalità di questo periodo è proprio legata allo sfondamento così facile delle perturbazioni atlantiche o dal Nord Europa fino alle nostre latitudini e tutto ciò non è stato indolore: l’alluvione lampo in Provenza, poi nubifragi e trombe d’aria hanno interessato anche l’Italia poco prima che penetrasse quest’aria artica che ha spazzato le ultime resistenze del caldo al Sud. Infine pure le nevicate sulle Alpi, ma queste non sono state così da record in quanto altri eventi simili si sono avuti persino nell’ultimo caldo decennio (su tutti, spicca la discesa artica giunta nel cuore del luglio del 2000).
Il dettaglio dell’Italia, a parte l’attuale parentesi di gran fresco fuori stagione, mostra temperature quasi costantemente un po’ sopra la media già da maggio, con anomalia ulteriormente rafforzatasi nella prima metà di giugno. Da un punto di vista termico non possiamo quindi dire che l’estate non sia realmente decollata sul nostro Paese, ma tuttavia non è un inizio di stagione nella norma per le piogge di carattere eccezionale che hanno colpito parte del Centro-Nord e la Sardegna. Quest’elevata piovosità si protrae già da maggio, quando solo la Sicilia aveva avuto un regime pluviometrico inferiore alla media.