Il drammatico scoppio in atmosfera del meteorite, avvenuto sopra la regione degli Urali a poche decine di chilometri d’altezza, ha causato molteplici danni: almeno 3 mila edifici sono rimasti danneggiati, tra i quali 34 strutture ospedaliere e 361 scuole. Gli oltre 1000 feriti sono stati colpiti quasi tutti dai vetri andati in frantumi per l’intesa onda d’urto seguente alla deflagrazione. Non è ancora chiaro se del materiale roccioso sia giunto fino al suolo, oppure se si è eventualmente disintegrato del tutto a contatto con l’atmosfera.
L’imponenza del bolide è apparsa notevole e ciò suggerirebbe che vi possono essere stati impatti con la superficie terrestre, non solo semplici schegge infuocate. Secondo il colonnello Yaroslav Poshiupkin, portavoce della regione militare degli Urali, citato dall’agenzia Ria Novosti, sarebbe stato ritrovato un cratere di 6 metri di diametro sul ghiaccio del lago Chebarkul. Intorno al cratere sono stati rinvenuti piccoli pezzi di roccia nera di 0,5-1 centimetri che si ritiene di provenienza dal meteorite. La zona è stata sigillata dai militari per tutte le verifiche del caso.